lunedì 3 settembre 2012

Massaquano, antenna di telefonia mobile al campo sportivo di Via Raspolo. Riceviamo e pubblichiamo

di Salvatore Guida

Vico Equense - Egr. Direttore vorrei fare alcune considerazioni sull’argomento di questi giorni circa l’installazione dell’antenna di telefonia mobile al campo sportivo di Via Raspolo. Essendo la mia abitazione a circa 100 metri dal posto, ho cercato, come tanti, di documentarmi sull’argomento ed ho anche partecipato a vari incontri tra cui anche a quello tenutosi al Castello Giusso, uno dei più significativi. Nei vari incontri ho ascoltato interventi qualificati, motivi di preoccupazione e parole avventate. Pur essendo un tecnico, non ho voglia di sciorinare termini (volt, watt, kilo, giga) e valori (0,2-2-12) che fanno sfumare la soglia di attenzione, ma cercare di essere comprensivo per tutti. Partiamo da due dati di fatto, innegabili e incontrovertibili: Primo, il telefonino lo abbiamo tutti e tutti lo utilizziamo in modo più o meno (s)conveniente, comprese tutte le applicazioni ad esso riferite quali internet, social network, oroscopo, previsioni del tempo, situazione del traffico, ecc. In Italia vi sono circa 72 milioni di telefonini a fronte di una popolazione di 60, se togliamo i bambini e i vecchietti, siamo quasi a due apparecchi per persona. Probabilmente qualcuno è stato dato anche a cani e gatti in modo che le padrone ansiose possano tenerli d’occhio quando vanno a fare la pipì! Secondo, le onde elettromagnetiche del telefonino sono solo una parte dell’inquinamento giornaliero a cui è sottoposto il nostro organismo. Basti ricordare tra i più significativi i gas di scarico delle auto, i rifiuti, lo smog, l’elettromagnetismo dei tralicci dell’alta tensione, le onde radio-TV, gli elettrodomestici che abbiamo in casa (forni a microonde, cordless, wi-fi, ecc.). Ormai non ci facciamo più caso ma anche le più piccole azioni quotidiane sono fonti di onde elettromagnetiche. Se ci rechiamo in banca dobbiamo passare sotto il metal detector. Se regaliamo l’auto telecomandata al figlio o al nipotino portiamo a casa onde radio. Se ci fermiamo in autogril a fare pipì l’elettrovalvola che fa scorrere l’acqua ci spara la dosetta proprio all’altezza giusta.


Non istallando l’antenna al campo sportivo certo noi cittadini della zona eviteremmo di assorbire una parte di onde elettromagnetiche. Forse vivremo qualche settimana in più, ma per favore smettiamola di dire che le mamme sono preoccupate per i figli che vanno al calcetto. (secondo gli esperti è proprio sotto l’antenna il posto meno inquinato). Viceversa non installando l’antenna, gli abitanti e le strutture commerciali della zona continueranno ad essere discriminati. Mi spiego con qualche esempio: Una persona che sale da Vico alle Borgate della zona alta, fino a S.Andrea è connessa, da questo punto in poi (tra Piana di Semmana, Massaquano, S.Salvatore, Patierno, Moiano), non avendo più il segnale, il suo telefonino si mette in ricerca e spara onde elettromagnetiche 3-5 volte superiore alla norma il cui valore può essere superiore a quello dell’antenna in esercizio. Un medico o un sanitario di struttura pubblica o privata reperibile che decide di andare a mangiare una pizza il sabato sera, non può farlo dal Cavallino o da Gighetto ma deve scegliere un ristorante di altra zona. Lo stesso vale per un pediatra, che sta facendo visite domiciliari, o di un tecnico, o di un idraulico che si trova ad intervenire in queste zone. Al figlio che esce in motorino e si ritira tardi, può capitare di restare fermo in mezzo alla strada, se ha la buona sorte di trovarsi tra Vico e S.Andrea chiama casa e : “papà ho forato una gomma vienimi a prendere”; se si trova tra S.Andrea e Moiano deve sperare che passi qualcuno. E non parliamo poi di casi più gravi in cui bisogna chiamare il 118! Di esempi così se ne possono fare tanti altri anche per cose più frivole come quelle che capitano ai nonni: “Papà ho finito i pannolini, se non me li porti subito sono nella cacca”! Oppure il caso che mi diceva l’altro giorno Gigino: ho mamma malata, non vuole stare sola, non posso nemmeno andare a farmi una partita a carte nel circolo di S.Salvatore. Ho sentito, giustamente, dire a qualcuno/a: ma quando non c’era sto’ benedetto cellulare come si faceva? Cari amici miei una volta non c’erano tante cose, le auto, la televisione, gli elettrodomestici, il fast food, le discoteche. Non si andava dal parrucchiere per il colore ne’ esisteva la lampada abbronzante. Non c’erano Radiografie, Tac e Rsa (quante radiazioni vanno a finire nel nostro povero corpo). Si stava meglio allora o oggi? A Voi l’ardua sentenza. Un’ ultima annotazione riguarda gli interventi ascoltati circa le leggi vigenti in materia, i vincoli paesaggistici e le normative europee. Mi chiedo perché, esistenti tali leggi, non si fa analoga battaglia per chiudere l’antenna di Seiano in modo togliere il segnale a tutta Vico Equense? Sarebbe interessante conoscere cosa ne pensano i cittadini, i professionisti, le aziende commerciali e le strutture turistiche.

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