mercoledì 5 settembre 2012

Massaquano, antenna di telefonia mobile in via Raspolo. Riceviamo e pubblichiamo

di Natale Maresca, consigliere comunale di “IN Movimento per Vico”

Vico Equense - L'intervento del sig. Salvatore Guida merita attenzione e qualche considerazione. E' vero quello che si dice a proposito del fatto che oggi siamo immersi in un mondo in cui abbondano gli inquinanti ambientali. Proprio per questo il principio di precauzione ci dovrebbe indurre a ridurre al minimo il rischio ed evitare, per quanto possibile, di aumentare l'esposizione a cancerogeni accertati o presunti. E' vero anche che dei telefoni cellulari si fa un uso smodato ed improprio, così come è vero al contrario che per alcune attività e per alcune professioni, tra cui la mia, è diventato uno strumento di lavoro insostituibile. Dico di più: quando, come accade oggi, il segnale nelle zone collinari del nostro Comune è basso il rischio per chi usa il telefonino aumenta. Infatti, la potenza che il nostro apparecchio utilizza quando lo mettiamo vicino all'orecchio è più elevata quanto minore è la potenza del segnale. Quindi una buona copertura del territorio paradossalmente riduce il rischio. Ma quella che si sta portando avanti è una buona copertura del territorio? A me non pare proprio! La scelta dei gestori di telefonia mobile, sostenuta dal Sindaco, non è affatto la migliore; non è certamente quella che tiene conto prioritariamente della salute dei cittadini, ma appare dettata esclusivamente da interessi economicistici. Mi spiego meglio. Il piano delle antenne che si sta portando avanti prevede l'installazione di quattro ripetitori, ognuno dei quali costituito da più antenne di tre gestori di telefonia. Quindi, quattro “mega-impianti” come quello che si vede a Massaquano. Tutti e quattro su suoli di proprietà del Comune, che così spera di incassare i canoni di fitto (€ 22000/annui per sito, in realtà molto di meno di quanto i gestori pagano per installazioni simili ai privati). Io penso che questa non sia la soluzione migliore. Ritengo che un numero maggiore di micro-impianti distribuiti sul territorio migliori la qualità del segnale, riducendo la potenza dei nostri telefonini, e riduca anche l'inquinamento elettromagnetico. Ma questa scelta comporta costi maggiori per i gestori e riduce la possibilità da parte del Comune di incassare i fitti.


Ovviamente i gestori oppongono strenua resistenza ad una simile soluzione. Ma l'esperienza fatta in altri Comuni ci dice che se la cittadinanza si mobilita queste resistenze si possono piegare. Ad Ercolano, ad esempio, è stato elaborato attraverso un progetto partecipato con la collaborazione dei cittadini un piano delle antenne cui i gestori hanno dovuto attenersi. Anche a Vico si era avviato un discorso simile. Il 28 dicembre in Consiglio Comunale all'unanimità si era votato un documento in cui l'Amministrazione Comunale si impegnava a costituire una Commissione di tecnici di livello universitario che in quattro mesi doveva elaborare un piano che indicasse quali fossero le scelte migliori che mettessero insieme l'esigenza di telecomunicazione con la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. Il Sindaco ha violato quel dispositivo del Consiglio Comunale che lui stesso, assieme alla sua maggioranza consiliare, aveva votato ed a distanza di nove mesi quella commissione di esperti non è stata nominata, nonostante le sollecitazioni di consiglieri comunali, comitati di cittadini e partiti politici, ed anzi, nel frattempo, le procedure per l'installazione dell'antenna sul campo di Massaquano sono continuate. In conclusione, vorrei dire al sig. Guida che chi si oppone all'attuale piano delle antenne ed in particolare a quella di Massaquano non è contro le tecnologie, non si oppone allo sviluppo delle zone alte, non si oppone alle attività commerciali del Raspolo (a proposito, bisognerebbe sapere che chi è nelle immediate vicinanze di un ripetitore non avrà un miglioramento della ricezione come si può constatare quando si passa nei pressi del ripetitore di Montechiaro).Chi come me ed altri, tra cui il comitato “art. 32”, si oppone alle installazioni programmate dai gestori e dal Comune, si batte perché le antenne vengano installate tenendo conto nel minor impatto ambientale e per la salute umana possibile. Ma si battono anche perché le deliberazioni del Consiglio Comunale, che subordinano tali scelte al giudizio di una commisione di tecnici super partes e non a quello delle aziende o agli interessi di fare cassa del Comune, vengano rispettate.

1 commento:

A. Volpe ha detto...

Qualsiasi scelta è opinabile, condivisibile o meritevole di condanna. A qualsiasi decisione si può opporre una ugualmente valida alternativa. Intanto che si discute, la parte collinare del nostro Comune, rimaneva e rimane tuttora, riguardo alle comunicazioni radiomobili, in condizioni di tale arretratezza , non riscontrabili neanche in zone remote, pochissimo abitate e di quasi nessuna valenza economica dell'intero globo.
Per quanto attiene la scelta di impiantare sul suolo comunale le antenne in argomento, mi pare assolutamente in linea con quelli che sono (e dovrebbero sempre essere) i doveri dell'amministrazione pubblica in generale, la quale, viceversa, e in particolar modo negli ultimi tempi, è apparsa sempre più propensa ad anteporre al bene per la collettività, l'interesse di singoli privati.
Liberato Vanacore