lunedì 17 settembre 2012

SS. Trinità, intervista a Claudia Scaramellino pubblicata dal settimanale Agorà della Penisola sorrentina

Vico Equense - Consigliera Scaramellino, con il prossimo rinnovo del Consiglio di Amministrazione si sono riaccesi i riflettori su SS Trinità e Paradiso. Lei, qualche anno fa, si interessò alla questione promuovendo una serie di iniziative in difesa del vecchio monastero. Ci sono motivi personali che condivido con tutti i vicani, perché S.S. Trinità e Paradiso è per la nostra Città il luogo della memoria collettiva. Ognuno vi ha trascorso momenti importanti dell’infanzia e dell’adolescenza. E poi l’Istituto magistrale ha preparato centinaia di bravi educatori. Nell’Istituto Magistrale e nel Linguistico molti di noi giovani docenti svolgemmo un importante e formativo tirocinio alla professione. Altri motivi? Sì, e non trascurabili. Infatti, nel gennaio del 2010, si profilarono grandi cambiamenti per l’Istituto, che aveva smesso già da tempo di svolgere la sua funzione educativa di Istituto Magistrale, Liceo Linguistico ed Educandato. Era stato, infatti, elaborato un grande progetto di ristrutturazione del complesso monumentale, poi presentato alla Soprintendenza ai Monumenti di Napoli, con nuove strutture e locali anche sotto il chiostro, dove le palme venivano sostituite da ulivi. Si annunciavano alla stampa parcheggi interrati. Qualcosa di molto diverso… Cosa particolarmente? Da più fatti appariva che sull’Istituto “soffiasse un nuovo vento”come lo definii in un mio articolo: dall’ improvvido annuncio dell’Amministrazione dell’Ente di un pericolo statico, poi smentito dai Vigili del Fuoco, sull’ala che ospita tuttora la scuola materna comunale all’annunciato allontanamento dell’UNITRE dai locali del monastero. In ultimo non fu rinnovato il contratto di locazione alla Provincia per la succursale dell’Alberghiero e solo per una situazione fortuita la materna comunale è rimasta. E poi? Ricercai le necessarie conferme documentali con il supporto di amici e venni a sapere che era stata fatta una Fondazione, cui partecipava l’Ente SS.Trinità, per l’istituzione di una Scuola di Alta Formazione alberghiera, finanziata con fondi europei. Ritenni di rendere noto tutto ciò alla cittadinanza ignara. Nessuno sapeva infatti che al posto di un commissario unico fosse stato rinominato il consiglio di Amministrazione e che vi facessero parte personaggi estranei al contesto cittadino, di nomina politica romana. Nacque, per questi motivi, il comitato “Cittadini per Vico” in cui convennero persone di esperienza diversa spinte da un medesimo obiettivo cioè che il complesso monumentale della SS. Trinità venisse acquisito al patrimonio del Comune di Vico Equense. Prendemmo 3300 firme di vicani. Il successo dell’iniziativa ci permise di avviare un discorso con l’Amministrazione comunale che si concluse con una delibera di consiglio, che ribadiva la volontà di acquisire il “monastero” al patrimonio del Comune. Volontà ribadita dal Consiglio successivamente eletto. Il passo successivo fu la proposta di legge, che è oggi alla commissione bilancio della Camera.


Al tempo ci furono delle polemiche anche politiche. Fu accusata di “troppa fantasia”? Sì, ci fu subito chi, interessato in qualche modo alla vicenda, mi accusò di aver acceso un inutile falò. Ma gli scenari ritenuti allora possibili, oggi sono realtà. E senza tema di smentita sotto gli occhi di tutti. Basta pensare che oggi i locali lasciati liberi dalla succursale dell’Alberghiero (che è nell’ex Villa Maria, grazie a una benevola Amministrazione provinciale) sono sede della Fondazione e della scuola di Alta formazione. Anzi a saggio della bontà del progetto, in buona sostanza ancora sconosciuto a molti vicani, sono state allestite alcune serate gastronomiche e teatrali di fine estate nel chiostro. Qual è la situazione, a suo parere, ora che il Consiglio di Amministrazione è in scadenza? Cominciamo con l’evidenziare che, malgrado i cospicui apporti di danaro pubblico con i fitti pagati dal comune di Vico e quelli pagati dalla provincia per il fitto della succursale dell’Alberghiero, la situazione debitoria dell’Ente, seppure migliorata di molto, è ancora notevole. Il Consiglio di amministrazione di SS. Trinità è da tempo imperfetto con membri dimissionari e dimessi. La funzione statutaria dell’Ente è conclusa. E dunque… Andrebbe instaurato un procedimento di liquidazione , altro che un rinnovo del Cda! Ci spieghi. Mi domando cosa c’entrano università private o scuole di Alta formazione, sorrette da fondazioni in cui entra un consolidato miscuglio di parti politiche, “con l’educazione delle ancelle” per cui nacque l’Ente. Farei per la nuova versione del complesso vicano l’esempio di Villa Angelina a Puolo, anch’essa sede di Alta formazione con le sue belle sale per le lezioni e i suoi saloni per straordinari ricevimenti. Ad ogni modo urge una significativa presenza del Comune di Vico Equense, quando si profilano progetti del genere a garanzia dell’interesse collettivo dei vicani. E il Comune di Vico Equense non partecipa alla Fondazione? Il Comune vi partecipa minimamente, in quanto è in Consorzio inserito nella fondazione. Mentre della fondazione fa parte il Comune di Meta! Al momento ci si augura che il Comune di Vico Equense non resti fuori dai cambiamenti che si stanno attuando nel monastero, vista l’importanza storica, civile e morale che la SS. Trinità e Paradiso ha per la Città. Auspico che, ancora una volta, non “arrivino” da Roma per il Cda nomine definite politicamente a vantaggio di qualche piccola, ma politicamente variegata lobby locale: tutto ciò sarebbe per la Città un ennesimo schiaffo! Ad ogni modo urge la legge per l’acquisizione al patrimonio della Città e l’impegno mio e di “In Movimento per Vico”, di cui sono parte, in tal senso non è mancato e non mancherà. Grazie Grazie a lei.

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