sabato 24 novembre 2012

Circum, la Via Crucis di turisti e pendolari

C’è lo sciopero selvaggio e i sindaci non riescono a organizzare un servizio alternativo

Fonte: Salvatore Dare e José Astarita da Metropolis 

Sorrento - «It’s ridiculous». John Esposito è a Sorrento da qualche giorno assieme alla sua famiglia. Viene spesso qui in vacanza. E non solo d’estate. Perché vive a Philadelphia, negli Stati Uniti, ma resta sempre e comunque attaccato alla sua Terra delle Sirene dove attualmente vivono i parenti. Parla inglese ed un po’ d’italiano e ieri mattina avrebbe voluto portare suo figlio, John junior, a Napoli, a San Gregorio Armeno. Una gita fuoriporta per ammirare il centro storico della capitale del presepe. Tradizione che la famiglia Esposito, negli Usa, tiene sempre viva al di là del folklore a stelle e strisce. Purtroppo però alla stazione della Circumvesuviana di Sorrento non c’è l’ombra di un treno pronto a partire. E’ la triste storia di un turista italo-americano che, tornato a casa, si ritrova sotto choc perché qui, a differenza di ciò che avviene al di là dell’oceano, i trasporti non funzionano. «Volevo evitare di prendere l’auto per raggiungere Napoli, anche perché c’è sempre traffico e non vorrei impiegarci tre ore – spiega il turista -. Così avevo deciso di prendere il treno. Mi sa che era meglio l’ipotesi A». John se la ride, amaramente, facendo comunque trapelare una dose di umorismo «napoletan-style» che non è intaccato dalla distanza e dalla vita negli Stati Uniti. E’ la storia che rappresenta al meglio come in penisola sorrentina si stia vivendo il dramma Eav e Circumvesuviana.

Tutti a piedi, tutti a casa. Pendolari, studenti e onesti lavoratori lasciati per l’ennesima volta a terra. «Chi si è reso protagonista di questo scempio economico – sottolinea Lara De Capua, studentessa universitaria iscritta a Giurisprudenza alla Federico II – la deve pagare. E’ assurdo quel che sta avvenendo. Sembra quasi una riffa». Mentre c’è chi si affida alle amicizie: «L’altro giorno – racconta Pasquale Bianco, impiegato di uno sportello bancario a Napoli – ho dovuto lasciare il lavoro prima che terminasse la giornata. Motivo? All’improvviso, alla stazione Garibaldi, era in partenza un treno per Sorrento. Il macchinista è un mio amico, mi ha telefonato ben sapendo che ero a Napoli per lavoro dicendomi: “Pasquale, fra tre quarti d’ora parte il treno. Se ce la fai corri e sali a bordo perché non so se dopo ci saranno altre corse”. Così ho dovuto spiegare tutto a colleghi e direttore della banca che hanno capito il mio problema e mi hanno permesso di tornare a casa». Inutile per gli edicolanti provare a piazzare sul mercato i biglietti: «A chi li vendiamo?» si chiede fra il serio e il faceto un commerciante di Sant’Agnello: «Sono ormai carta straccia visto che sono ticket per un servizio che non c’è». Un bel polpettone che però il Codacons della penisola sorrentina non è disposto a digerire. E’ ufficiale la richiesta, rivolta alle amministrazioni comunali: predisporre al più presto una linea di servizio alternativo a carico dei Comuni. Si tratta di un’operazione ingente, sulla quale i sindaci stanno comunque lavorando. L’altra sera, a Meta, c’è stato un incontro preliminare sulla faccenda trasporti anche perché da giorni al deposito Eav di via Marziale a Sorrento i mezzi sono fermi, senza carburante. I sindaci però non sono soli. Al loro fianco possono contare sui rappresentanti parlamentari sorrentini: innanzitutto i senatori Raffaele Lauro (Pdl) e Nello Di Nardo (Italia dei Valori) che hanno rivolto interrogazioni al cianuro al governo «perché la penisola sorrentina è paralizzata ed è una situazione indecente». Interventi chiave richiesti pure da Antonio Palagiano, deputato dell’Idv originario di Sant’Agnello. Ma la parola fi ne su una vicenda tragicomica è ancora lontana.

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