giovedì 27 dicembre 2012

Capodanno con il botto

Negli ultimi cinque anni 573 feriti in Campania, 367 solo Napoli e Provincia 

Regione Campania - Numeri da mattanza pirotecnica, un vero bollettino da guerra che caratterizza la notte di San Silvestro, un buco nero di sangue, bombe fuorilegge e affari criminali. La denuncia arriva da Legambiente che presenta tutti i numeri del “fuoco” di capodanno. Negli ultimi cinque anni, dal 2008 al 2012 secondo i dati della Polizia di Stato elaborati da Legambiente in Campania sono stati 573 i feriti, di cui ben 367 solo a Napoli e provincia (il 64% del totale) e ben 4 morti ( su 5 totale nazionale). Ancora più da brividi di dati in Italia: negli ultimi cinque anni sono 2423 i feriti, 5 i morti e ben 2154 le persone denunciate o arrestate. L'eta' più colpita dal fenomeno dei botti illegali e' quella compresa fra gli 11 e i 14 anni, mentre le parti del corpo maggiormente danneggiate sono la mano destra e gli occhi. "Siamo davanti a numeri da brividi, una vera propria mattanza da ultimo dell’anno- commenta Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania- Cifre che rappresentano un monito per i tanti cittadini che alimentano questa stupida e criminale usanza. Il pericolo aumenta in questi ultimi giorni dove diventa più frenetica la vendita di fuochi illegali e proibiti presso bancarelle sprovvisti di licenza che nascono come funghi. Il mercato - lancia l’allarme Buonomo di Legambiente - risente della crisi e preoccupano i botti low cost: fuochi pirotecnici artigianali e a basso costo, economici ma micidiali.

Fuochi a fabbricazione rudimentale e per questo ancora più pericolosi, in particolare cipolle e bombe carta. Il loro basso costo garantisce a tutti la possibilità di acquistarne in grossi quantitativi”. Il mercato dei fuochi alimenta la criminalità con un giro d’affari che negli ultimi anni era stimato in 25mila euro per circa 40 giorni di lavoro. Del resto con dieci euro di investimento- denuncia Legambiente- se ne ricavano da cento a trecento euro. Laboratori disseminati per lo più in provincia di Napoli, nelle zone rurali lì dove sono più complicati i controlli e dove il lavoro inizia da ottobre a ritmi serrati per arrivare a San Silvestro con decine di migliaia di pezzi da vendere. C’è un vero e proprio itinerario dei fuochi proibiti con Secondigliano che rifornisce le bancarelle di piazza Mercato e zona Est, tra Barra, Ponticelli, San Giovanni, Pianura riversa su Fuorigrotta e Bagnoli , Nola e dintorni che rifornisce i paesi alle falde del Vesuvio.

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