venerdì 21 giugno 2013

Punta Gradelle, lo scempio del depuratore dimenticato

Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Fermi dal 2011 i lavori per la realizzazione del depuratore di punta Gradelle. Nonostante le mobilitazioni popolari per sbloccare una situazione che appare paradossale, nulla è cambiato. Il depuratore ancora non c’è; la strada che sarebbe dovuta servire al trasporto del materiale proveniente dai lavori di scavo, sebbene anch’essa incompleta, è, invece, lì in “brutta mostra”, da vero scempio ambientale. Il depuratore doveva essere terminato per ottobre, invece i lavori sono fermi dal novembre 2011 e il consorzio di imprese esecutrici è creditore da parte della Regione Campania di oltre due milioni di euro. I consiglieri di In movimento per Vico hanno sollecitato l’Amministrazione guidata dal sindaco Gennaro Cinque a mettere in pratica un’azione forte nei confronti della Regione Campania, gravemente inadempiente. “Questi ritardi – hanno affermato i consiglieri Aldo Starace, Claudia Scaramellino e Natale Maresca - provocano un danno grave all’economia e all’immagine della nostra città, oltre ad incidere gravemente sulla qualità delle acque che bagnano il nostro litorale. Nella decisione di realizzare l’impianto unico di depurazione Vico Equense ha dimostrato un elevato senso di responsabilità, mostrandosi disponibile ad accogliere le acque reflue di tutta la penisola sorrentina, ma è necessario portare a termine l’opera, altrimenti tutto risulterà inutile. Il Comune ha, inoltre, dato l’ok alla costruzione di un viadotto di servizio, che ha determinato un grave danno al paesaggio e non potrà mai servire a nulla. Credo sia opportuno mettere in atto iniziative al fine di sollevare la questione a tutti i livelli e porla all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale”. I lavori per il depuratore sono iniziati nel 2007 e il commissariato regionale di governo, all’epoca guidato da Antonio Bassolino, ne era l’ente appaltante. L’idea originaria era ambiziosa e prevedeva un depuratore moderno, adeguato alle normative europee, con un impatto ambientale contenuto, da realizzare nella roccia.
 
Un impianto, dunque, che avrebbe dovuto ripulire gran parte delle acque reflue della costiera sorrentina. Ad aggiudicarsi l’appalto, circa 41 milioni di euro, era stata un’associazione temporanea di imprese composta da: Consorzio Ravennate, Siba, Sidi, Cogeis, S.i.m.m., Idi srl. Lo scavo nella roccia era stato affidato ad Angelo Intini spa, che lo ha subappaltato per 560.000 euro a Società internazionale gallerie. Ma il 30 aprile 2009 per la Società internazionale gallerie è scattata una interdittiva antimafia in quanto la Prefettura aveva ravvisato elementi che facevano pensare a tentativi di condizionamento mafioso. Si sono interrotti, così, i lavori relativi al tunnel del depuratore di Punta Gradelle. Le attività sono riprese nell’autunno del 2009 per, poi, avere un ulteriore stop nel 2011. Ciò che fa arrabbiare molto gli ambientalisti è anche la vista della “strada fantasma”, che rovina non poco lo scenario paesaggistico. Originariamente finanziata dal commissario straordinario per l'emergenza e destinata esclusivamente a servizio dell'impianto di depurazione di Punta Gradelle, è un’opera che, per di più, non potrà mai essere utilizzata in alcun modo. “Il Comune di Vico Equense ha accettato, anzi voluto, il viadotto – hanno continuato i consiglieri - nel convincimento di poterlo utilizzare quale strada pubblica alternativa alla statale 145 ma, come sempre, ha fatto male i conti. La strada, infatti, non ha i requisiti di legge per essere utilizzata neanche a senso unico, per la larghezza, per le pendenze e per mancanza di marciapiedi, piazzole di sicurezza e di svincolo. Dunque non potrà mai servire al pubblico transito”.

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