giovedì 25 luglio 2013

Arsenale in casa, 67enne arrestato

L’uomo era già finito in carcere nel 1983 con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente 

Fonte: Vincenzo Maresca da Il Giornale di Napoli 

Massa Lubrense - Trasferimento immediato a Napoli nelle carceri di Poggioreale per Federico Vespoli, 67enne residente a Monticchio frazione di Massa Lubrense, accusato di detenzione abusiva di armi alterate, detenzione illecita di armi da punta e taglio ed omessa denuncia del trasferimento del luogo di detenzione delle armi. Tutto è accaduto alle 6 di ieri mattina quando gli agenti del commissariato di Sorrento coordinati dal vicequestore aggiunto Antonio Vinciguerra hanno eseguito una perquisizione domiciliare nella abitazione del 67enne rinvenendo una piccola santabarbara. Sospettato già da tempo di detenere illegalmente armi, Federico Vespoli era stato a sua insaputa sottoposto da giorni ad un regime di osservazione da parte di alcuni agenti in borghese, il 67enne di Monticchio, tra l’altro, era già stato arrestato nel 1983 dai carabinieri per detenzione di materiale esplodente. L’irruzione della polizia alle 6 del mattino nell’abitazione ha determinato la successiva perquisizione dell’automobile del 67enne all’interno della quale i poliziotti hanno trovato un coltello e di un capanno di suo esclusivo utilizzo ubicato in un fondo di via Pozzo nelle immediate vicinanze della casa.
 
E proprio all’interno del casotto gli agenti del commissariato hanno rinvenuto un fucile da caccia calibro 20 con le canne segate e due cartucce caricate, quattro pistole di cui tre originariamente ad aria compressa e successivamente modificate per alloggiare munizioni calibro 22, un fucile di precisione ad aria compressa, una carabina regolarmente denunciata ma in un luogo diverso da Via Pozzo, un centinaio di cartucce di differente calibro ed una cartucciera, quattro tra pugnali e coltelli e due sciabole del tipo samurai. In seguito al sequestro dell’intero arsenale rinvenuto il commissariato di Sorrento ha richiesto una perizia balistica sulle armi in quanto nel fucile a canne mozze le due cartucce rinvenute erano già state esplose e pertanto gli inquirenti hanno avviato le indagini per scoprire dove e quando il fucile potrebbe essere stato utilizzato. Al vaglio anche la posizione del 67enne, già noto alle forze dell’ordine, che potrebbe avere rapporti con gang organizzate del territorio

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