venerdì 25 ottobre 2013

Edith Stein: Un fiore del Carmelo

Domenica 27 ottobre alle ore 18.30 nella Chiesa di Santa Teresa a Piano di Sorrento 

Piano di Sorrento - “Il motivo di tale interessamento è la particolare e incredibile vita di questa donna ebrea, mente eccelsa, filosofa, studiosa e scrittrice – spiega Cecilia Coppola presidente della Cypraea - vissuta in uno dei periodi più oscuri della storia dell’umanità che, dopo un lungo periodo di ateismo, si convertì gridando col martirio le ragioni di Dio e dell'uomo nell'immane vergogna della "shoah ed è divenuta così testimonianza di un pellegrinaggio umano, culturale e religioso, che personifica il nucleo profondo della tragedia e delle speranze del Continente europeo».” Edith Stein, nata a Breslau in Prussia il 12 ottobre 1891 ebbe molti interessi: quali gli studi filosofici l’empatia, la fenomenologia, la donna e la Croce. Il suo testo più famoso e conosciuto resta: “Essere finito e Essere eterno” ma non sono da trascurare altre pubblicazioni, come “La ricerca della verità, dalla fenomenologia alla filosofia cristiana”, “La donna” e “Scienza della Croce”. Dalla lettura in una notte sola dell’Autobiografia di Santa Teresa d’Avila si determinò appunto il passaggio arduo alla vocazione religiosa sostenuta dalla sua straordinaria intelligenza ed apertura mentale che la spinsero a chiudere con il mondo e divenire Carmelitana entrando nel 1933 nel monastero di Colonia con il nome di Suor Teresa Benedetta della Croce. Una scelta difficile che la distaccò dalla madre, dalla famiglia, dalla religione dei suoi padri e dal suo sofferente popolo. “ Nella clausura continuò gli studi filosofici – spiega Ciro Ferrigno - incanalati verso una conoscenza sempre più perfetta del Dio del Nuovo Testamento e nell’analisi degli scritti di San Giovanni della Croce, il grande riformatore del Carmelo, che spinsero le sue ricerche filosofiche appassionate a considerare come quello strumento di passione desse un senso al legame fra esistenza e sofferenza”. A Colonia soggiornò fino al 1938, quando accettò per motivi di sicurezza di trasferirsi in Olanda, ad Echt, perché tutti speravano che non arrivasse la persecuzione antisemita dei nazisti. Ma il 2 agosto 1942 la Gestapo fece irruzione nel monastero e Suor Benedetta venne tratta in arresto con la sorella Rosa ed entrambe furono portate ad Auschwitz dove si perdono le loro tracce ed Edith termina i suoi giorni, di cui, purtroppo, non abbiamo nessuna testimonianza o scritto.

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