domenica 26 gennaio 2014

Sociale, guerra Comune-Regione

La giunta Cinque «boccia» il commissariamento del Piano di zona. «Decisione ingiusta perché compromette l’autonomia municipale» 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - La Regione decide di nominare un commissario ad acta perché i Comuni di Vico Equense e Meta hanno scelto ancora una volta di non sottoscrivere la convenzione per la gestione in forma associata dei servizi sociali e le amministrazioni che hanno optato per la strada dell’assistenza diretta trascinano in tribunale l’ente guidato dal governatore Stefano Caldoro. Insomma, un’altra puntata, l’ennesima della serie. Il caso approda ufficialmente al Tribunale amministrativo regionale della Campania a cui toccherà esprimersi sul ricorso preannunciato dalla giunta municipale di Vico Equense guidata dal sindaco Gennaro Cinque che ha affidato l’incarico di rappresentare l’ente nel contenzioso all’avvocato Giovanni Pollio. A finire nel mirino, in particolare, è la delibera della giunta regionale della Campania approvata il 20 dicembre scorso in cui l’esecutivo di Caldoro, in assenza di un accordo fra le amministrazioni comunali della penisola sorrentina per la gestione associata dei servizi sociali, ha ritenuto opportuno individuare un funzionario che possa sopperire a questa «lacuna». L’attacco alla Regione Campania è di quelli pesanti. E nel corpo della delibera di giunta comunale non ci sono giri di parole né mezzi termini. La tensione, insomma, è alle stelle. «L’operato della Regione Campania – si legge nell’atto con cui l’esecutivo di Vico Equense ha nominato l’avvocato a cui affidare il patrocinio del Comune – è assolutamente ingiusto e lesivo dei poteri e funzioni riservati esclusivamente all’autonomia degli enti locali ed in particolare per il Comune di Vico Equense». Una motivazione forte che ha indotto l’amministrazione a scagliarsi contro la Regione Campania. Il ricorso è pronto e spetterà al Tar dirimere l’intricata querelle. Stesso discorso riguarda il Comune di Meta.
 
Un passo, quello di trascinare in tribunale la Regione, che potrebbe essere stabilito anche dalla giunta del sindaco Paolo Trapani. La decisione dei Comuni di Meta e Vico Equense di uscire definitivamente di scena dall’ambito territoriale sorrentino produce dunque anche conseguenze legali. Scelta assunta nel settembre 2010 e su cui non c’è mai stato un dietrofront nonostante i tentativi, falliti, di mediazione da parte di sindaci e assessori delle altre amministrazioni locali. Meta e Vico Equense, non è un mistero, entrarono in rotta di collisione con l’attuale coordinatore del Piano sociale di zona, Gennaro Izzo, su cui anche mesi fa si consumò un’autentica battaglia con la trattativa per la «pace» condotta dalle amministrazioni rimaste fuori dal Psz che, per rientrare, chiesero ufficialmente una sorta di rivoluzione ai vertici del Piano di zona. Così non è stato. No secco all’ipotesi di approvare la convenzione per la gestione in forma associata dei servizi che ha portato la Regione Campania a decidere per il commissariamento dell’ambito nominando un apposito funzionario ad acta. Particolare tensione a Vico Equense dove l’opposizione del gruppo «In Movimento per Vico», con più interrogazioni rivolte al sindaco Gennaro Cinque, ha chiesto un passo in avanti verso il reintegro dell’ente nel Piano di zona.

1 commento:

Unknown ha detto...

Liberato Vanacore La legge 328/2000 colloca il piano di zona al capo IV tra gli <>. La questione è far valere le proprie priorità all'interno del PSZ, anzichè non parteciparvi, cosa quest'ultima non prevista dalla Legge istitutiva...(a che serve il ricorso ?)