lunedì 24 febbraio 2014

Il tempo dedicato ai giornali +29%

di Maria Pia Rossignaud da media2000.it

RCS e Gruppo L’Espresso insieme per parlare del futuro del giornale, un prodotto che non può essere messo all’angolo dalle molteplici iniziative che segnano la nuova era tecnologica. Testimonial di eccezione De Bortoli, direttore del Corriere della sera e Mauro direttore di Repubblica, intervistati da Sassoli de Bianchi, presidente UPA. Il motivo dell’incontro è la ricerca Eurisko presentata da Silvio Siliprandi, che regala una visione inedita, dove il prodotto giornale può riposizionarsi laddove era prima della drammatica crisi, perché la tecnologia trasforma il giornale in un nuovo sistema pubblicitario, multimediale e multi target. “Il quotidiano ha tre valori – ha detto Siliprandi – di relazione, modernità ed efficacia sul mercato. Negli ultimi 5 anni il numero dei mezzi cui siamo esposti è aumentato del 10%, a fronte di questo le persone chiedono sempre più scelte tematiche (+16% di share del time budget, calo del 15% per la tv generalista). Il tempo dedicato alla lettura dei quotidiani, considerati a total audience (carta e digital) è in aumento del 29%. La copertura di accesso all’informazione è incrementata dalla parte digitale (61% carta, 11% carta e digital, 29% solo digital)”. Media Duemila riporta le riflessioni di queste grandi menti in due puntate. Oggi il Ferruccio De Bortoli pensiero, Ezio Mauro la prossima settimana.


Dopo la dichiarazione di un impegno preciso a sostegno della stampa quale fondamento di democrazia ed esempio di professionalità del presidente UPA Sassoli de Bianchi, Ferruccio de Bortoli parla di giornali quali passaporto di civiltà del nostro tempo: “Se possiamo guardare al passato ed al futuro lo dobbiamo ai giornali – spiega – utili compagni di viaggio. Dal mondo della pubblicità si impara per la modernità del linguaggio proposto ed anche perché spesso è espressione dei bisogni del Paese”. L’incontro fra il mondo pubblicitario e dell’informazione produce quello che è il prodotto giornale nella sua completezza. Il giornale trasmette identità, esce ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, la tempestività non si sposa sempre con l’accuratezza, ma certamente ambisce ad essere un buon compagno di viaggio. “La nostra forza – continua – è la storia di identità ed opinioni, linfa di un Paese che vuole crescere e disegnare un futuro. Il lettore apprezza un giornale che condivide le sue battaglie, ama le stesse cose. Il quotidiano realizza una triplice cittadinanza: chi legge si sente europeo-italiano-romano. I contenuti dei giornali sono frutto di studio, di fatica, di esperienza e non sono facilmente replicabili”. La formula per il buon giornalismo non cambia: “I quotidiani mantengono la loro centralità. Qualità – Credibilità – Accuratezza – Autorevolezza servono per produrre informazione credibile, sulla carta, sul web, al fine di sostenere scelte responsabili. I contenuti di qualità contano”.

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