sabato 1 novembre 2014

Solidarietà a Michele Amodio, riceviamo e pubblichiamo dall'Assessore Elefante

Antonio Elefante
Egregio direttore 
La prego di pubblicare questo documento di chiarezza e solidarietà 

di Antonio Elefante, Assessore ai lavori pubblici del Comune di Vico Equense

Vico Equense - Altro giorno si è verificato un episodio quasi indicibile che ha coinvolto il geom. Amodio attuale dirigente del Comune di Vico Equense. E’ noto che a seguito della mia nomina ad assessore ai LL.PP. e all’Edilizia Privata ho ritenuto necessario che all’interno degli Uffici si verificasse un ricambio (diciamo !) generazionale affidando la responsabilità a persona di note capacità, competenza e moralità. Dopo un primo periodo di difficile ambientazione il geom Amodio ha assunto la stima di tutto l’Ufficio e dell’intera Amministrazione Comunale proprio per l’azione equilibrata e competente che egli ha sempre dimostrato di saper mettere in atto, avendo anche il coraggio di opporsi a metodi e sistemi non sempre condivisibili e trasparenti che nel passato avevano contraddistinto la gestione dell’Uffiicio.. Detto questo, recentemente è stato obbligato per note vicende giudiziarie relative all’area della marina di Seiano, ad attivare procedimenti e esame di atti che la autorità Giudiziaria gli ha chiesto di verificare. Infatti, è notorio la esistenza di guerra intestina che si sviluppa da notevoli anni nell’area del ristorante Saracino tra il vecchio gestore, la proprietà del sig. Armando De Rosa e quella del sig. PIA e che ha determinato l’insorgere di procedimenti penali e amministrativi a carico di tutti e tre (nessuno escluso !). Orbene nella azione amministrativa, di complemento anche all’azione della Polizia Giudiziaria, il dirigente non può non avere comportamenti univoci ed imparziali, non fosse altro perché ad interessarsi è proprio la Autorità Giudiziaria.
 
Orbene, questa attività di verifica e di controllo non poteva escludere il sig. De Rosa proprio perché è la Autorità Giudiziaria che richiede all’UTC la verifica della legittimità degli atti e dei luoghi. Per memoria il sig. De Rosa non è un personaggio indifferente all’interno della Comunità Vicana per i suoi noti trascorsi politici e per quelli attuali che vedono la moglie, Flora Beneduce, consigliere regionale. Per vero il geom. Amodio, con cui esiste una sinergia perfetta, mi ha manifestato ultimamente la sua preoccupazione per una serie di atti illegittimi (se non illeciti) adottati in precedenza proprio per il sig. De Rosa e che oggi sarebbero oggetto di indagine amministrativa e penale. Ovviamente il geom. Amodio non può (e non deve) , con tutto l’equilibrio che il caso richiede, sottacere la esistenza di eventuali illeciti alla P.G. e, a tal ragione, ha provveduto a notiziare e ad avviare procedimenti di tipo amministrativi finalizzati a sanzionare la presenza di illegittimità e abusi. E’ evidente che tale attività, che deve prescindere dal soggetto destinatario, non può e non deve subire condizionamenti di nessuna natura ne politica e ne psicologica come pare sia avvenuto costantemente in tempi passati e recenti e come ancora si vorrebbe o si pretenderebbe di fare. Evidentemente l’azione giudiziaria che coinvolge in questo momento il De Rosa ha probabilmente determinato una sorta di lesa maestà e nervosismo che egli intenderebbe scaricare sull’ufficio anche attraverso una serie di azioni di carattere intimidatorio. Orbene tale azione mi risulta esser cominciata già dalla scorsa estate quando si intendeva realizzare una piscina in un’area altamente vincolata senza acquisire autorizzazione paesaggistica e attraverso lo strumento della SCIA. Già in quella occasione il giusto diniego dell’Ufficio aveva determinato stupore (quando mai qualcuno prima si era permesso di negare !) e tensione. Successivamente le tensioni si sono elevate a seguito della nomina di un commissario ad acta nominato dal TAR ( su esposto del vicino PIA) che avrebbe dovuto denegare il condono edilizio del vecchio ristorante incendiatosi e ciò per effetto del diniego opposto della Soprintendenza ; in tale circostanza il Comune (in modo stupefacente ed irrituale) pur essendo commissariato anziche fare posto al commissario ad acta, (che avrebbe dovuto obbligatoriamente denegare) , ha invece atteso le dimissioni del commissario (sic !) e affrettatamente rilasciato il permesso. Ancor di più la tensione è cresciuta quando la Polizia Provinciale e altra P.G., hanno eseguito sopralluogo e hanno richiesto accertamento sulla legittimità degli atti relativi ad una altra struttura esistente in proprietà De Rosa e deve si esercita attività ricettiva. Anche in quel caso l’Uffici,o rilevata la presenza di illegittimità ed illeciti ha notiziato alla P.G. Di fronte a tale incalzante interessamento, il geom .Amodio ha sempre mantenuto un atteggiamento sereno ed imparziale e nonostante che le intimidazioni da parte del Rosa arrivavano sistematicamente anche con visite improvvise all’interno dell’Ufficio e diffide fatte in forma velata attraverso gli scritti dei suoi difensori. Il culmine si è raggiunto quando altro giorno il suo guardaspalle pretendeva la sottoscrizione di una certificazione da parte del geom . Amodio e la cui richiesta era giunta addirittura al protocollo il giorno prima e predisposta rapidamente( non si sa da chi all’interno dell’Ufficio) in deroga al principio che gli atti vanno esaminati seguendo il protocollo di presentazione. Al diniego opposto dal geometra è seguita la irruzione del De Rosa nell’Ufficio il quale gli intimava nuovamente la sottoscrizione del documento (firm ca!) per poi passare alle offese e alle intimidazioni rispetto alla attività posta in essere per conto della P.G. e fino a ordinare al guardia spalla di percuotere . La restante parte è oggetto di specifica denuncia elevata dal geom . Amodio alla P.G. E’ evidente che questo è l’unico (e non altro) sistema che il De Rosa conosce e ha utilizzato per il passato e ha ben creduto che potesse essere lo stesso metodo e criterio valido anche in questo caso . Si tratta di una mentalità che era in uso nei politici e in alcune aree interne del nostro meridione . Mi viene in mente il film Gomorra quando il protagonista Genny con la mazza da baseball spacca la scrivania del Sindaco. Quello che si è verificato è di una gravità assoluta ed è bene che la gente e la città di Vico Equense sappia che almeno da parte mia , da parte nostra e da parte del Sindaco questo sistema e questi metodi intimidatori non troveranno mai spazio. Al geometra Amodio va tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio morale e civile e tutto il sostegno per andare avanti nell’opera iniziata. Forza Michele!

Antonio Elefante

Nessun commento: