mercoledì 19 novembre 2014

Sospeso per 2 anni, l’ex comandante dei vigili rivuole il posto. Scatta il ricorso

Michele Tatarelli
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - L’ex comandante dei vigili urbani Michele Tatarelli vuole rientrare in servizio. E impugna la sospensione dall’incarico – pari a due anni – sancita dal segretario del Comune, Luigi Salvato, che appena fu nominato responsabile della prevenzione della corruzione dell’ente “congelò” la posizione del capo della polizia municipale al momento a processo sul caso degli autovelox truccati (è accusato di corruzione e abuso d’ufficio ma la Procura di Torre Annunziata ha chiesto l’assoluzione) e – in secondo grado – destinatario di una sentenza di prescrizione sul giudizio riguardante una concessione edilizia rilasciata dal Comune per l’abbattimento e la ricostruzione di un manufatto. Tatarelli fu sospeso dal Comune sulla scia della legge 97/2001, una normativa che va a regolamentare le posizioni dei dipendenti pubblici coinvolti in procedimenti penali. L’ex comandante ha però richiesto il rientro a lavoro. E ha presentato un ricorso gerarchico al sindaco Gennaro Cinque e alla giunta a causa della sospensione, quantificata in due anni. Il primo cittadino, però, ha ritenuto opportuno avvalersi di un legale che dovrà supportarlo nell’analisi del caso. Motivo? Cinque è del parere che «con il segretario generale esiste solo un rapporto/dipendenza funzionale». Quindi il sindaco «ha ritenuto di non poter adempiere in merito». In tal senso, la giunta ha dovuto esaminare il “pressing” di Tatarelli e ha deciso di ingaggiare l’avvocato Biagio Bertolone, del foro di Roma, che dovrà fornire una consulenza. L’incarico costerà alle casse del Comune 3mila euro.
 
Il legale dovrà studiare la questione «al fine di verificare la correttezza e la legittimità dell’azione amministrativa fin qui posta in essere e l’eventuale sussistenza di soluzioni applicabili». Nella delibera di giunta approvata dalla squadra di Cinque, spuntano particolari interessanti. A partire, ad esempio, da come viene inquadrato l’atteggiamento di Tatarelli: «Continuano a pervenire – si legge nel corpo del provvedimento – note e missive lesive di un proprio interesse paventando addirittura una rimozione mobbing». Non solo. La giunta fa anche riferimento all’interessamento di Anac (l’anticorruzione), ministero dell’interno e avvocatura dello Stato. Senza dimenticare alcuni giudizi pendenti anche dinanzi al Tribunale del Lavoro. «Reclami puntualmente respinti».

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