martedì 27 gennaio 2015

L'hotel Moiano sarà diviso in appartamenti

Moiano
Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino

Vico Equense - Per più di 30 anni ha accolto turisti e amanti della montagna, da 15 anni ha chiuso i battenti, oggi cambia destinazione d’uso. E’ la storia dell’hotel Moiano, albergo sito in via Nuova Faito, nel cuore del gigante verde della penisola sorrentina. La Regione Campania ha già rimosso il vincolo: l’edificio potrà diventare sede di appartamenti privati. Il progetto di restyling tra pochi giorni passerà al vaglio della commissione edilizia del Comune di Vico Equense. Il documento non prevede stravolgimenti, soltanto una serie di lavori necessari a rendere abitabili 13 unità immobiliari. Alla ristrutturazione interna seguiranno alcuni cambiamenti della facciata esterna: la trasformazione di finestre in porte d’ingresso, la realizzazione di un muro di contenimento lato monte. Proprietaria dell’immobile è la famiglia del sindaco Gennaro Cinque. Usufruttuaria della struttura, infatti, è Bianca Somma, suocera del primo cittadino; titolari della nuda proprietà i figli della donna, tra cui la moglie del sindaco. L’edificio è costituito da un seminterrato, piano terra, primo e secondo piano, un tempo destinati ad attività ricettiva. Nel 2011 la famiglia ha dichiarato «la non convenienza economico-produttiva nella gestione della struttura ricettiva che, peraltro, fin dal 2000 non è proseguita». Alcuni nuclei familiari abitano già da tempo nell’edificio. Nel 2012, durante un sopralluogo, i tecnici del Comune hanno verbalizzato che «alcune camere al secondo livello sono utilizzate da alcuni proprietari», sottolineando, allo stesso tempo l’assenza di «modifiche nella suddivisione dei vani», a testimonianza di un utilizzo momentaneamente diverso della struttura. Un cambiamento che tra non molto diventerà permanente. Ultimo step della procedura per il cambio di destinazione d’uso è l’ok da parte della commissione edilizia.

1 commento:

luchy ha detto...

Guarda caso di chi è? Come è stato facile avere il permesso di cambio d'uso. Solita storia di abuso di potere.