venerdì 27 marzo 2015

Naspi e stagionali, tuteliamo i lavoratori

di Francesco Mauro, responsabile Turismo GD Napoli 

L’introduzione della NASPI colpisce pesantemente i lavoratori stagionali, soprattutto quelli del settore turistico. Il nuovo sussidio di disoccupazione, pur allargando la base degli aventi diritto alle prestazioni assistenziali di fine rapporto, è assolutamente inadeguato per chi, come gli stagionali del turismo, lavora pochi mesi all’anno. A titolo di esempio: un cameriere che lavora da aprile a settembre, con 6 mesi di contributi, ha diritto a sole 3 mensilità a titolo di NASPI, rimanendo “a secco” per i successivi 3 mesi che completano l’annualità. Lasciare tre mensilità scoperte per i lavoratori stagionali significa far pesare la manovra di riforma del lavoro sui lavoratori stagionali, soprattutto quelli del turismo. Aldilà della necessità di politiche capaci di destagionalizzare il periodo turistico e l’attrattività dei nostri territori, bisogna correggere il nuovo sussidio di disoccupazione e tutelare i redditi dei lavoratori stagionali che, dato il settore in cui operano, non possono accedere alle agevolazioni del nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. In attesa delle disposizioni attuative da parte dell’INPS, e confidando nel lavoro del presidente Boeri, è necessario rivedere il sistema di ammortizzatori sociali per i lavoratori del turismo, essendo il settore profondamente diverso rispetto al resto delle attività industriali, anche e soprattutto perché caratterizzato da una forte stagionalità.
 
E’ giusto incentivare l’adozione dei contratti a tempo indeterminato ma è necessario, al tempo stesso, tutelare i lavoratori dei settori produttivi in cui il tempo indeterminato non sempre è possibile, come il turismo. Bisogna, quindi, realizzare un ammortizzatore sociale ad hoc per i lavoratori del comparto turistico, come già avviene per i lavoratori agricoli, tutelando il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione per le mensilità non lavorate a causa della stagionalità del proprio mestiere. Tale proposta, di lungo termine e sicuramente inattuabile nel brevissimo periodo per arginare le criticità contingenti, deve camminare di pari passo a una modifica transitoria del decreto legislativo che istituisce la NASPI. Il correttivo deve riguardare il secondo comma dell’art.5, laddove si prescrive che non vengono computate le settimane lavorative che hanno già dato luogo a prestazioni assistenziali. La sospensione transitoria di questo comma permetterebbe ai lavoratori stagionali del turismo di ricevere le attese dodici mensilità (tra stipendi e disoccupazione) per l’anno in corso, in attesa di una legislazione coerente con le proprie necessità per l’anno successivo. Come Giovani Democratici della Città Metropolitana di Napoli, nel denunciare tale criticità e promuovere la proposta appena descritta, ci impegniamo a formulare nel più breve tempo possibile, un progetto di ammortizzatore sociale adatto ai lavoratori stagionali del turismo, dopo le adeguate concertazioni con istituzioni, parti sociali e lavoratori stessi.

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