venerdì 26 giugno 2015

Regione, spunta «mister fondi europei» e il Pd sceglie Casillo come capogruppo

Vincenzo De Luca
Il governatore «battezza» la compagine consiliare. Lunedì prima seduta, ricorso al Tar di Forza Italia 

Fonte: Gerardo Ausiello da Il Mattino 

A volte ritornano. Nella squadra del neogovernatore Vincenzo De Luca potrebbero esserci anche un po' di bassoliniani. Di nomi ne circolano tanti. Come quello di Carlo Neri, che nel 2008, quando a Palazzo Santa Lucia c'era ancora Antonio Bassolino, era responsabile della programmazione dei fondi europei. Un ruolo chiave. De Luca potrebbe affidarsi proprio a lui, tecnico d'esperienza, per tentare lo sprint sulla spesa dei fondi europei. Non è escluso, allora, che Neri possa diventare una sorta di superconsulente del governatore campano. Così come in queste ore crescono le quotazioni dell'ingegnere Antonietta Sannino, ex presidente del Consorzio Unico Campania, il motore del biglietto Unico smontato pezzo dopo pezzo dall'assessore uscente ai Trasporti Sergio Vetrella. Sannino pure proviene dalla galassia bassoliniana: fu infatti scelta per guidare il Consorzio dall'allora assessore ai Trasporti Ennio Cascetta.
 
Di diretta emanazione deluchiana dovrebbe essere, invece, il vicepresidente: Fulvio Bonavitacola, deputato salernitano, già presidente dell'Autorità portuale di Salerno, che avrà probabilmente la meglio sull'ex rettore Raimondo Pasquino, considerato dal Pd troppo vicino al sindaco di Napoli Luigi de Magistris ma che potrebbe comunque entrare in giunta come assessore (magari all'Università e alla Ricerca scientifica). Non sembra avere molte chance, invece, Riccardo Realfonzo, che è stato assessore al Bilancio al Comune di Napoli prima con Rosa Russo lervolino e poi con de Magistris e che, per questo, non convince i democrat. Il centrosinistra ha invece risolto, per il momento, il problema del pressing di Mario Casillo, il consigliere regionale più votato (31307 preferenze). Il gruppo regionale del Pd si è infatti riunito ieri pomeriggio alla presenza di De Luca e di altri dirigenti (dal segretario Assunta Tartaglione a Gino Cimmino fino ai fedelissimi del governatore, Bonavitacola e Nello Mastursi) e lo ha indicato come capogruppo. Casillo ha accettato, con la speranza di potersi giocare la partita di assessore quando le acque saranno meno agitate. Nel corso del vertice, però, non sono mancati i distinguo. Mastursi ave va proposto di indicare Casillo per acclamazione. Tuttavia Gianluca Daniele, consigliere di area riformista, ha frenato: nessun problema sul nome, è stato il suo ragionamento, ma sul metodo perché la scelta non è stata condivisa. Una sollecitazione che è stata colta da Raffaele Topo, il quale ha chiesto a Casillo di individuare un meccanismo di coinvolgimento e partecipazione. E lo stesso De Luca si è impegnato a convocare riunioni di maggioranza tutte le volte che ci saranno decisioni importanti da assumere o provvedimenti strategici da approvare. A quel punto si è votato per alzata di mano e Casillo è stato eletto capogruppo all'unanimità. «Una scelta significativa per il futuro della Regione - sottolinea Tartaglione - II gruppo del Pd è il più numeroso e certamente avrà una importante responsabilità nella proposta e approvazione di leggi regionali che possano favorire lo sviluppo della Campania». È scattato, intanto, il conto alla ro vescia per la prima seduta del Consiglio regionale, in programma lunedì alle 10. La tensione è già alle stelle. Sì, perché i consiglieri regionali di Forza Italia hanno presentato un ricorso al Tar contestando il fatto che la convocazione sia stata effettuata da Rosetta D'Amelio e non da De Luca che, a loro avviso, sarebbe il consigliere anziano. Una mossa a sorpresa che punta ad ottenere dal Tar conforto rispetto alla tesi portata avanti dal centrodestra: se fosse De Luca il consigliere anziano, avrebbe dovuto convocare lui la prima seduta; in questo modo avrebbe compiuto il famigerato primo atto che dimostrerebbe che il governatore è a tutti gli effetti in carica e andava sospeso appena proclamato. Ricorsi a parte, all'ordine del giorno della seduta di lunedì c'è l'elezione del presidente dell'assemblea campana e dell'ufficio di presidenza. A raccogliere il testimone dalle mani dell'irpino Pietro Foglia dovrebbe essere un'altra avellinese: Rosetta D'Amelio, appunto. Poi toccherà a De Luca esporre il programma. Un minuto dopo la fine del Consiglio, il neopresidente potrebbe nominare la giunta e il vice, prima dunque della sospensione. Sarà comunque quasi certamente un decreto del governo a blindare la giunta per metterla al riparo dalla pioggia di ricorsi che arriveranno. Una volta sospeso, De Luca si rivolgerà al giudice ordinario che potrebbe riammetterlo entro pochi giorni, anche per effetto dell'ordinanza su de Magistris. Un verdetto che il governatore non ha voluto commentare. L'ex sindaco di Salerno ha invece affidato a Twitter il suo ricordo di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso prima della finale di Coppa Italia: «A un anno dalla sua morte, Ciro Esposito vive nel ricordo di tutti noi». «Nel suo nome aggiunge - continuiamo a chiedere verità e giustizia su quanto accaduto il 3 maggio. Siamo al fianco di Mamma Antonella e di tutta questa famiglia che ha sempre dimostrato grande dignità. Sosteniamo i progetti sociali dell'associazione "Ciro Vive", affinchè i valori che hanno ispirato la vita del giovane tifoso ucciso continuino a vivere per mezzo di tanti altri giovani».

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