lunedì 27 luglio 2015

`O comandante, amarcord di Achilleugenio Lauro

Achille Lauro
Nel romanzo «Il Navigatore» il nipote ricostruisce la storia di un nonno "ingombrante"

Fonte: Massimiliano D'Esposito da Il Mattino 

Sorrento - «Questo libro nasce dall'idea di riportare il nome di Achille Lauro al centro dell'attenzione pubblica». Al suo esordio come scrittore ü nipote quasi omonimo di O Comandante, Achilleugenio, decide di confrontarsi con la memoria, a tratti scomoda, del suo avo, uno dei personaggi più discussi del ventesimo secolo. Sia ü nonno che il padre, Gioacchino, hanno ricoperto il ruolo di sindaco di Sorrento, quindi era logico che la città costiera venisse scelta per la presentazione del romanzo biografico di Achilleugenio Lauro dal titolo «II Navigatore». L'iniziativa è stata della neo presidente dell'Associazione «Amiche del Museo Correale», Rossella Di Leva, che ha organizzato l'evento presso la Sala degli Specchi della struttura museale sorrentina, gremita in ogni ordine di posti per la prima del volume edito da Mondadori. Tra i presenti anche il sindaco, Giuseppe Cuomo e l'assessore in pectore alla Cultura, Maria Teresa DeAngelis. A fare gli onori di casa il presidente del cda del museo, Giuliano Buccino Grimaldi. È intervenuta anche la presidente dell'Associazione «Gioia di Vivere», Maria Antonietta Miccolupi. Una parte del ricavato della vendita dei libri, infatti, viene devoluta al sodalizio che aiuta i bambini leucemici ed oncoematologici. La kermesse, condotta dalla giornalista Giuliana Gargiulo, si è aperta con la proiezione del documentario di Giovanni Minoli realizzato per Raieducational sul comandante Lauro. Una raccolta di documenti e testimonianze proiettata per la prima volta alcuni anni fa a Villa Angelina, la storica residenza che sorge nella tenuta di Massa Lubrense appartenuta a Lauro.
 
«Gli anni della mia infanzia li ho vissuti proprio presso quella dimora - racconta Achilleugenio ed è da li che nascono i ricordi più intensi del rapporto con mio nonno». Il nipote non nasconde che nel relazionarsi con i familiari il comandante fosse molto duro: «Purtroppo questo aspetto del suo carattere ha precluso la possibilità che qualcuno di noi potesse seguire le sue orme e, magari, riuscisse a salvare la flotta». Già, le sue navi. Orgoglio e passione dell'uomo nato a Piano di Sorrento e riuscito a creare con le sue sole forze un autentico impero economico. Ma Achille Lauro non era solo questo. «È stato anche presidente del Napoli - dice Achilleugenio - squadra sulla quale ha riversato tutta la sua passione, guadagnandosi l'ammirazione e la stima dei tifosi». Considerazione che lo ha portato anche a diventare sindaco della atta partenopea. «Ha amministrato Napoli con la stessa energia con la quale guidava il suo impero - spiega l'autore - e ciò ha fatto sì che molti lo apprezzassero, ma al tempo stesso era inviso a tanti altri. Solo oggi si sta rivalutando il suo operato e la sua memoria. Molti storici, anche di sinistra, riconoscono i meriti di Achille Lauro». Però ciò non toglie che la «sua» Napoli non gli ha mai dedicato ne una piazza, ne una strada e neanche un vicoletto. «Questo è uno dei più grandi rammarichi - conclude il nipote de O Comandante -. Il sindaco De Magistris mi ha detto che avrebbe fatto qualcosa per risolvere questa lacuna storica, ma in realtà non ci spero molto».

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