giovedì 27 agosto 2015

Campania, maglia nera per i servizi

Legambiente rende noti i dati dell’ineffìcienza: «Treni datati. Dramma pendolari, dal 2010 ad oggi tagliate il 50% delle corse Napoli» 

Regione Campania - Si prospetta un autunno nero per gli oltre 271 mila pendolari campani che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare o a studiare». E' drastico Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, che aggiunte: «Insicurezza, inefficienze, servizi scadenti e con tagli complessivi del 19% al servizio, dal 2010 ad oggi, con punte dì -50% su alcune linee, mentre c'è stato un aumento delle tariffe del 23%». Le conseguenze, secondo Buonomo, sono evidenti: «In tre anni, complessivamente, persi oltre 196mila pendolari (-42%) che vuole significare più auto in circolazione, più traffico, più smog nelle nostre città. Nuovi treni per città più vivibili - annuncia Buonomo - parte da qui la sfida per Legambiente per ripensare la mobilità urbana e il trasporto su ferro, un trasporto che deve essere potenziato, migliorato, reso più competitivo con maggiori investimenti e che deve saper rispondere alla nuova e crescente domanda di mobilità delle aree urbane». Nonostante la regione Campania negli ultimi anni si è dotata di 63 treni tra nuovi e completamente ristrutturati, - continua - ci sono ancora troppi treni metropolitani e tram troppo vecchi: a Napoli sono 8111 numero dei treni metropolitani con una età media di 23 anni, mentre il 43,2% dei treni ha più di 20 anni. Secondo lo studio "Nuovi treni per città più vivibili" realizzato da Legambiente, con il contributo di Ansaldo Breda, che ha analizzato la situazione infrastrutturale e del trasporto ferroviario nelle città, la fotografia del trasporto m Campania «è totalmente priva di luce, possiamo dire sbiadita». In Campania - secondo lo studio - sono minimo 167 i treni che mancano per avere un servizio degno di questo nome. Al governatore De Luca Buonomo chiede «un cambiamento di rotta e di velocità sul trasporto pubblico perché la situazione dei pendolari è vergognosa, inaccettabile e insostenibile». (Fonte: Metropolis) 

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