giovedì 1 ottobre 2015

Faito, la strada diventa discarica abusiva

La denuncia delle associazioni ecologiste: «Stop a rifiuti industriali e domestici che inquinano l'area già nel degrado» 

Fonte: Titti Esposito da Il Mattino 

Castellammare di Stabia - Materiale edile di risulta, materassi, servizi igienici. Una strada chiusa trasformata in parte in una discarica a cielo aperto. La passeggiata per il monte Faito dalla città stabiese non è solo un percorso accidentato per frane e smottamenti (vietata ad auto e moto per mancata manutenzione e di cui da tempo si lamentano i disagi, in attesa dell'intervento delle varie istituzioni regionali provinciali e comunali), ma anche per la quantità di rifiuti industriali e domestici che quasi ogni sera vengono sversati illegalmente. La denuncia è degli ambientalisti della Pro Natura, da anni in prima linea con l’ associazione Pro Faito per la tutela dell'ambiente naturale dei boschi che dal versante stabiese salgono fin su in cima, fra brevi rettilinei e tornanti, lasciando spazio alla flora ed alla fauna mediterranea. Un'oasi verde che vanta preziose e rare essenze e paesaggi mozzafiato, purtroppo oggi raggiungibile solo dal lato di Vico Equense, famosa da sempre anche per le castagne saporite. «Gli amici di pro Faito ci hanno raccontato che di notte è un continuo viavai di camioncini che lasciano materiale altamente inquinante sulla stradina Quisisana che porta al nostro monte - spiega Giovanni Calogero, dell'associazione Pro Natura - la situazione si è incancrenita da tempo, visto che nonostante le segnalazioni e i controlli non si fermano le azioni vandaliche e pericolose per l'ambiente, già degradato e abbandonato a se stesso».
 
L'immondizia si accumula con una certa regolarità nei pressi della sbarra che delimitava l'area montana: «A questo punto crediamo servano urgentemente telecamere di controllo -ha concluso il volontario - per fermare i trasgressori ed evitare che al degrado di una natura malata e pericolante, alla prima pioggia, si uniscano anche i rifiuti speciali nocivi per l'uomo e la natura, e che creerebbero problemi idrogeologici fino a valle». Situazione complicata per la strada impraticabile e interdetta al traffico veicolare (mentre molti runner continuano ad allenarsi) anche per i proprietari di castagneti che proprio in questo periodo devono occuparsi della raccolta dei frutti dei loro alberi. Lo racconta qualcuno di loro: «È davvero deprimente vedere questa strada abbandonata e piena di immondizia di varia natura - precisa un uomo - e quel che è peggio è che dopo firme, discussioni, progetti e finanziamenti veri o presunti nulla si è mosso e noi siamo costretti a inerpicarci su per la montagna a nostro rischio e pericolo per gli ostacoli naturali o artificiali che incontreremo. Non è possibile andare avanti così». Gli fa eco un'altra persona: «II Faito è una risorsa non solo per noi che abbiamo questi terreni, ma per tutti coloro che amano la natura, dovremmo rendercene conto prima che sia troppo tardi». Chiedono l'azione tempestiva delle autorità competenti anche i ristoratori ed albergatori che da anni lavorano e richiamano turisti, nonostante i disagi per raggiungere la montagna da una sola strada. Uomini e donne lasciati troppo spesso soli, che amano il loro habitat e credono che una svolta sia possibile, se si punta al turismo ecosostenibile e di qualità. «Faito non è solo una montagna, Faito è una realtà naturale meravigliosa che riesce a stupirci ogni giorno per le piante e gli animali che ancora la popolano - sottolinea una giovane ristoratrice - serve però la volontà politica, oltre che ambientalista per rilanciare questo territorio, serve una presa di coscienza collettiva e un tavolo tecnico fra i sindaci interessati (Vico, Castellammare e Pimonte) per decidere le sorti di uno dei monti Lattari più bello e suggestivo».

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