lunedì 30 novembre 2015

Castellammare di Stabia rende omaggio a Lucio Dalla

Castellammare di Stabia - Il legame affettivo per Castellammare di Stabia, la città di Raffaele Viviani e di Annibale Rucello, spinse Lucio Dalla ad ipotizzare un festival di teatro e di musica, chiamato “Progetto Stabia”. In ciò, Dalla era stato confortato da due concerti memorabili: il primo, tenuto in una villa archeologica di Varano, riservato a una cerchia ristretta di invitati; il secondo, popolarissimo, tenuto sul grande arenile, davanti alla Villa Comunale, offerto a migliaia di stabiesi acclamanti, in segno di gratitudine per l’ospitalità, d’estate, alla sua barca, ormeggiata a Marina di Stabia. La manifestazione, “Omaggio a Lucio Dalla”, organizzata dal Lions Club Castellammare di Stabia Host, si terrà venerdì 4 dicembre 2015, alle ore 17.30, presso l’Hôtel dei Congressi, in Viale Puglia, 45, a Castellammare di Stabia. Il programma della manifestazione prevede la presentazione del romanzo biografico di Raffaele Lauro, “Caruso The Song - Lucio Dalla e Sorrento”. Introdurrà e modererà il giornalista Ermanno Corsi. Porterà il saluto di benvenuto, Angelo Palmieri, presidente Lions Club Castellammare di Stabia Host. Relazioneranno Antonio Parisi, neurologo, past president Lions Club Penisola Sorrentina; Nicola Cuomo, già sindaco di Castellammare di Stabia, e Pierluigi Fiorenza, giornalista.
 
Concluderà Gianfranco Sava, past governatore del Distretto 108 Ya. Seguiranno le proiezioni dei docufilm di Raffaele Lauro “Lucio Dalla e Sorrento - I Luoghi dell’Anima” (54’, sottotitolato in inglese), e di Pierluigi Fiorenza, “Lucio Dalla e Castellammare di Stabia”. “Con la gente di Castellammare - ha dichiarato Raffaele Lauro - il rapporto di Lucio Dalla era diverso da quello con i sorrentini. Gli stabiesi si avvicinavano a lui, in punta di piedi. Lo aspettavano all’ingresso della marina, gli portavano le mozzarelle, i taralli di Agerola e i biscotti di grano, una specialità stabiese, che gradiva molto, per fare la caponata in barca. E gli portavano anche del vino, nonostante il grande artista avesse avvertito tutti di essere astemio. Mancava poco che gli facessero baciare i bambini e che gli chiedessero, come ad un vescovo, una benedizione”.

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