lunedì 14 dicembre 2015

Sesto Centenario: papa Francesco ci scrive….

di P. Gian Franco Scarpitta

Vico Equense - In occasione della prossima ricorrenza del Sesto Centenario della nascita di San Francesco di Paola, del quale si è parlato con abbondanza in precedenza, il Padre Provinciale della Provincia Napoletana dei PP. Minimi P. Damiano La Rosa aveva fatto richiesta a papa Francesco che concedesse le indulgenze plenarie nelle varie circostanze celebrative. Il pontefice argentino, che come si sa usa il massimo della premura nei confronti di tutti, ha però risposto con una bellissima lettera indirizzata a noi Religiosi di Campania, Sicilia e Congo, firmata di proprio pugno, senza il concorso della Se-greteria di Stato. E’ stato emozionante per noi Frati Minimi ricevere uno speciale messaggio di Francesco e poterlo condividere ciascuno con i propri fedeli durante le celebrazioni di Domenica 13, quando se n’è data lettura al popolo. Il papa ha fatto centro. Ha saputo cioè interpretare la simbiosi di fatto esistente fra il Sesto Centenario della nascita del Santo e l’anno della Misericordia da lui inaugurato in questi giorni. Il pontefice tratteggia con queste parole la validità di ambedue i contesti di ricorrenza: “L’umile e penitente eremita calabrese ha contemplato la misericordia divina, di-venendo faro di Carità per i suoi contemporanei. La sua instancabile attività apostolica lo portò ad estinguere gli odi, gli egoismi e la corruzione di quel secolo, richiamando i cristiani del meridione d’Italia prima, poi della Francia, alla pratica nella vita del Vangelo della Misericordia.” Nel testo Francesco sottolinea con ammirazione il coraggio e l’intraprendenza che San Francesco di Paola a più riprese esternava a tutela degli umili e degli indigenti, esaltando la rilevanza sociale del nostro Santo. Nello Scritto sembra che il papa ammiri l’impegno di San Francesco di Paola nei confronti dei bisognosi e degli abbandonati. L’amore alla preghiera, alla penitenza e alla vita semplice e dimessa non distoglieva il Paolano dall’esercitare debitamente la concreta carità verso i poveri e la strenua difesa dei miseri e degli oppressi, lasciando così un’impronta indelebile nel suo tempo e una marcata pedagogia di amore al prossimo dettato dall’interiorità:
 
“La virtù della carità trovava il suo solido fondamento nella preghiera e nell’umiltà… Nell’inscindibile binomio di vita di preghiera e carità, egli contribuì non poco alla riforma della vita ecclesiale e civile.” Il Fondatore dei Minimi è visto da Francesco come un umile eremita a servizio dei poveri e degli indifesi, che non rinunciava a redarguire con coraggio quanti, soprattutto fra i monarchi e i potenti, conculcavano le classi più deboli. Di conseguenza il papa rivolge un appello a noi Religiosi che quest’anno esaltiamo con maggior vigore le virtù del Santo di Paola: “Auspico che la sua luminosa testimonianza sia per l’Ordine dei Minimi e dei fedeli suoi devoti un particolare tempo di grazia per rinnovare la fedeltà al carisma proprio della benemerita famiglia Famiglia religiosa, nella gioiosa dedizione di sé a Dio e ai fratelli. Esorto perciò tutti i frati Minimi della Provincia Religiosa S. Maria della Stella e i devoti del Santo a vivere, nello spirito dell’Ordine, l’opzione per i poveri… Dio concede loro la sua prima misericordia. Non si tratta solo di attivare diverse iniziative a favore dei poveri, nello spirito delle opere di misericordia spirituale e corporale, ma prima di tutto di vivere, in modo permanente, l’attenzione rivolta all’altro per iniziare ad amare in modo autentico e accompagnare i poveri interessandosi al loro cammino di promozione e di liberazione.” Anche i Sacramenti sono luoghi dell’”incontro con il Signore misericordioso.” La lettera del papa ci è di sprone e di incoraggiamento ad abbandonare la mediocrità prima nell’essere e poi nel fare e l’appello non può che essere accolto, visto che è specifico del carisma Minimo vivere la conversione in vista della carità concreta verso il prossimo. D’altronde, chi dice di amare il Signore si smentisce quando non lo riconosce nei fratelli. Come afferma Francesco, la carità rifugge però la vanità e l’esibizionismo, ma dev’essere sempre qualitativa ed espressiva di una fede radicata e sincera. Nel trasmettere poi la lettera al Padre Provinciale, il pontefice ha indirettamente comunicato i saluti a tutti i fedeli, i devoti e soprattutto ai bambini, che soni fra i primi destinatari della misericordia divina. Attendiamo noi Religiosi con grande premura la data dell’udienza privata con papa France-sco, che molto probabilmente avrà luogo la prossima estate. In essa avremo l’occasione di comuni-cargli i saluti delle nostre Comunità, a loro volta riconoscenti per l’oblazione con cui si adopera in-stancabilmente per la Chiesa. Al momento, tutti ci sentiamo entusiasti per il graditissimo monito del papa a progredire e a fare sempre meglio, considerando che i poveri sono sempre con noi e at-tendono che dimostriamo loro l’esistenza di Dio con un semplice atto d’amore.

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