lunedì 27 giugno 2016

Slow Food sostiene l’Amarena dei Colli di San Pietro

di Antonella D'Iorio

Piano di Sorrento - Oggi si conclude "Colli in Festa" a Piano di Sorrento, organizzato dall’Arciconfraternita SS. Trinità e con il sostegno, tra gli altri, di Slow Food e dei produttori locali del Mercato della Terra Costiera Sorrentina. Cuore della manifestazione il convegno “L’amarena frutto poliedrico” tenutosi sabato 25 alle ore 18:30 nel complesso scolastico a via San Pietro 1. Presenti tra i relatori Mauro Avyno, Nello Trapani e Mario Persico. Mauro Avino, dottore in Scienze Gastronomiche e fiduciario della Condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, saluta i partecipanti ed introduce il discorso. Ringraziando gli organizzatori per l'invito, spiega perché Slow Food intende partecipare e sostenere “Colli in Festa” anche in futuro, per le radici che questa manifestazione ha nell’agricoltura, nelle comunità locali e per l’impegno già assunto da Slow Food di rilancio dell’amarena dei Colli, per questo segnalata nell’Arca del Gusto di Terra Madre due anni fa Torino durante la kermesse internazionale del Salone del Gusto. «L’impegno di Slow Food è la difesa, attraverso il cibo, del lavoro dei contadini, dei paesaggi agricoli, della biodiversità » Passa così la parola a Nello Trapani del vivaio La Ginestra, che dà voce alla storia ed alle tradizioni nostrane volte a riscoprire il dolcissimo frutto rosso già sulla tavola all'epoca degli antichi Romani. Le diverse denominazioni per altrettante varietà - amarene, marasche e visciole - hanno successivamente determinato nelle zone d’Italia altrettante tipicità, da frutto e prodotto usato validamente per dissetarsi, è diventato successivamente ingrediente ricercato per la pasticceria.
 
È straordinario come la pianta sia da sempre di coltivazione facile, con una fioritura in marzo/aprile ed una resa del frutto già a giugno. Spesso, dove la versatilità delle condizioni del terreno lo permettevano, si trovavano in associazione le piante di amarene con quelle di ulivo. Purtroppo quella che era un’economia locale che forniva le industrie conserviere dell’amarena, oggi vede una cultivar abbandonata allo stato selvatico e che potrebbe per questo in futuro scomparire. Le cause son da ricercare nei costi troppo elevati di raccolta e nella crescente vocazione turistica della penisola che dall’agricoltura nel tempo ha assorbito sempre più manodopera. «Per avere un prodotto che sia sano e genuino occorre avere le giuste attenzioni» - interviene a questo punto Mario Persico, titolare dell'Agriturismo Antico Casale Colli di San Pietro e consigliere della locale Condotta Slow Food - a spiegare l'identità e la trasformazione del prodotto così come lavorato nel nostro territorio dei Colli di San Pietro. Racconta dell’ "amarena quarantina" e come nella tradizione locale le donne erano dedite al delicato denocciolamento prima di esporre i frutti al sole per l’appassimento. Ci sono diversi tipi di lavorazione acquisiti nella pasticceria, a partire dalla fedele tradizione della preparazione della "torta della nonna”, detta anche di San’Antonino, a base di pasta frolla e crema pasticciera arricchita dalle amarene dei Colli, alla preparazione delle famose zeppole di San Giuseppe, per le quali i pasticceri sorrentini usavano esclusivamente le amarene dei colli di San Pietro. In ultimo si menziona lo “cherry”, il liquore a base di amarene che ognuno interpreta con qualche variante ma che di base prevede l'infusione di nocciolo e foglie uniti a vino rosso a imprigionarne tutto il profumo e i principi naturali del frutto. A proposito del decantato nocciolo, esso è tramandato come antico rimedio per la salute, poiché è in grado di alleviare i dolori alla cervicale. Una volta riscaldati e raccolti all'interno di sacchetti di lana a mo’ di soffici cuscini, si applicano sulle zone dolenti. L'occasione per conoscere meglio questo prodotto è il Mercato della Terra Costiera Sorrentina. Si tiene la seconda domenica di ogni mese nel mercato ortofrutticolo di Piano di Sorrento e l'invito aperto a tutti è per la prossima domenica 10 luglio, dove nel paniere delle eccellenze territoriali sarà offerta anche l'amarena quarantina. Antonella D'Iorio

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