giovedì 21 luglio 2016

Da Capri al Vesuvio boschi devastati dagli incendi dolosi

Colonne di fumo visibili a grande distanza elicotteri e Canadair per spegnere le fiamme 

Fonte: Anna Maria Boniello e Pino Cerciello da Il Mattino

Da Capri al Parco Nazionale del Vesuvio. Una giornata d'inferno sul fronte incendi, con centinaia di uomini e mezzi impegnati fino a tarda sera. Tra Terzigno, San Giuseppe Vesuviano e Boscoreale, le fiamme divampano in pineta ed è caccia aperta ai piromani. Dalla serata di martedì un grosso incendio sta devastando una delle più belle distese di conifere del Parco Nazionale del Vesuvio. Ma solo nella tarda mattinata di ieri si è evidenziata la gravita dell' emergenza. Sul posto, per l'interagiornata, tre elicotteri e quattro Canadair a domare le fiamme dall'alto. Numerose, invece, le squadre in azione a terra con in testa vigili del fuoco, personale della regione Campania e della forestale. Tanti anche i volontari. L'incendio ha interessato il sottobosco del Parco Vesuvio. Il fumo acre e denso, visibile anche da Capri, ha invaso buona parte dei territori delle due cittadine propagandosi anche tra le abitazioni a valle della montagna. Secondo attendibili segnalazioni sarebbero state avvistate nei pressi degli incendi alcune persone che potrebbero aver appiccato il fuoco al sottobosco. S'indaga su un potenziale piromane dimezza età, ben descritto agli inquirenti da vari testimoni che l'hanno visto proprio in quell'area poco prima che scattasse l'allarme incendio. La denuncia parte dal sindaco di Terzigno,
 
Francesco Ranieri, in prima linea a combattere le fiamme. «Continua l'affronto dei roghi a questo territorio e noi continueremo nella repressione contro chi delinque quotidianamente», dice. Sul posto anche il giovane presidente del Parco Nazionale, Agostino Casillo. «Siamo in stretto contatto con le unità operative e con la forestale a cui ho chiesto il massimo impegno per scovare eventuali responsabili». Intanto, brutte notizie anche da Capri dove continuano ancora, a distanza di 24 ore, ad accendersi focolai residui del violento incendio che nelle prime ore del pomeriggio di martedì è divampato all'improvviso alle falde della collina che costeggia la strada del Pizzo Lungo. Un lungo e stretto sentiero che unisce la piazzetta di Tragara all'Arco Naturale. Ad accorgersi dell'incendio per primi sono stati alcuni diportisti che si trovavano al largo dei Faraglioni, proprio nello specchio d'acqua sottostante il dirupo in fiamme. Ma la lunga colonna di fuoco è stata anche avvistata dagli abitanti della zona, tra cui molti volontari dell'associazione ambientalista Capri Outdoor. E sono stati proprio i volontari a condurre i vigili del fuoco in servizio sull’ isola nelle zone impervie dove si erano sprigionate le fiamme. Gli abitanti della zona si sono uniti al gruppo di soccorso. Ma quello che sembrava un incendio facile da domare, dopo un'ora è esploso m tutta la sua forza, lambendo il monte detto del Semaforo, dove si trova una base logistica dell'esercito, che fortunatamente non è stata avvolta dalle fiamme. È quindi stato necessario far arrivare gli elicotteri del Servizio Antincendio della Regione Campania. Sul posto i tecnici della Gori che hanno messo in moto un protocollo di emergenza, dirottando l'approvvigionamento di acqua da Sant'Agata per ottenere una maggiore pressione m quella zona dove divampavano le fiamme. Al calar del sole la situazione sembrava tranquilla, ma ieri nelle prime ore del mattino, complice la brezza, è riapparsa a Piana delle Noci una colonna di fumo che saliva a circa cento metri di distanza da dove era partito l'incendio. Sul luogo fortunatamente erano ancora presenti i volontari che erano rimasti a vigilare durante la notte, e sono riusciti anche con mezzi di fortuna a tenere a bada le fiamme, mentre ritornava a più riprese da Napoli l'elicottero antincendio che prelevava dal mare l'acqua da versare sulla boscaglia m fiamme.

Nessun commento: