domenica 17 luglio 2016

Giardino della Santissima Trinità e Paradiso, VICOinvolgiAMO all’opera per ripulire l’area

Vico Equense - Guanti, palette e ramazze per pulire l’orto della Santissima Trinità e Paradiso. Il giardino dell’Ente seicentesco, attrezzato con giostre, panchine e arredi vari allo scopo di offrire alla cittadinanza uno spazio ricreativo, non è gestito da diversi mesi. Questa mattina di buon ora il movimento civico "VICOinvolgiAMO", ha deciso di “sporcarsi le mani'“, affinchè l’area ludica torni a essere utilizzabile. Ognuno ha fatto la sua parte, Consiglieri comunali e attivisti hanno offerto manodopera gratis per pulire l’area dalle erbacce, dai rifiuti e dare una sistemata alle piante. Intanto, c’è forte preoccupazione sul futuro del complesso seicentesco. I cittadini, infatti, da anni lottano per acquisire il complesso monumentale al patrimonio indisponibile comunale per destinarlo all’uso pubblico e per impedire che finisca in mano ai privati, sotto qualsiasi veste, come già accaduto per il castello Giusso. Nei mesi scorsi è stata firmata una convenzione tra l'Amministrazione comunale e un pool di esperti, per redigere uno studio di fattibilità tecnico-artistico per il restauro e la valorizzazione del complesso monumentale. Un passo necessario per il trasferimento dell'immobile al patrimonio del Comune di Vico Equense. Per il raggiungimento di questa finalità è necessario uno studio progettuale che definisca consistenze, criticità e potenzialità di detto complesso, anche per individuare non solo gli interventi indispensabili ai fini del restauro, anche strutturale, ma anche quelli di rifunzionalizzazione fondate sulla scelta di adeguate funzioni che non snaturino i caratteri storico-architettonici del monumento e che siano utili alla comunità vicana. Che le sorti del complesso monumentale della Santissima Trinità e Paradiso stiano particolarmente a cuore alla popolazione lo testimoniano due petizioni sottoscritte da migliaia di cittadini, numerosi dibattiti pubblici e istanze provenienti da associazioni e residenti preoccupati per il destino dello storico ente risalente al diciassettesimo secolo. È stata proprio la petizione cittadina del 2010, con oltre 3000 firme, il primo importante segnale che ha scosso gli animi, a seguito della quale gli amministratori locali hanno avviato l’iter per chiedere l’acquisizione del complesso al patrimonio comunale.

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