martedì 19 luglio 2016

L’ultimo ricorso sul fondo Lauro

Via Asturi 
Il Comune non accetta il salasso 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Vico Equense - Fondo Lauro, il Comune non ci sta. Scatta il ricorso per Cassazione dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha salvato gli inquilini delle case popolari dal risarcimento di quatto milioni di euro. Una mazzata che si è abbattuta sull’amministrazione (all’epoca il sindaco era Benedetto Migliaccio) che ha già liquidato i soldi all’Avvocato Francesco Saverio Lauro, proprietario dei suoli dove furono realizzati gli alloggi. Il Comune, dinanzi ai giudici amministrativi ha cercato di “coinvolgere” le famiglie nel pagamento dell’indennizzo. Anche se né Tar né Consiglio di Stato hanno offerto sponde. Ma la partita non è destinata a chiudersi. Perché il Comune, prima che venisse proclamato sindaco Andrea Buonocore, ha optato per ultima carta: il ricorso alla Suprema Corte. Sia chiaro: dato che si tratta di un giudizio amministrativo, gli ermellini potranno esprimersi esclusivamente sul difetto di giurisdizione sollevato dall’amministrazione. Secondo il Comune di Vico Equense deve essere chiarito se in tutta la querelle ha valenza o meno il giudice ordinario. Sì, perché in tutta la vicenda ci sono “tre” filoni di contenzioso che sono stati riuniti dinanzi al Consiglio di Stato. In uno di questi, il Tar chiarì che sull’eventuale indennizzo e sul ruolo degli inquilini doveva esprimersi il giudice ordinario. Qualora la Cassazione accogliesse le istanze del Comune, a quel punto verrebbe messo tutto in discussione, compresa la tranche singola che ogni famiglia dovrebbe liquidare al Comune, circa 130 mila euro per ogni inquilino. Tutto comincia nel lontano 1976 quando prende il via la procedura per gli espropri. Il Comune concede il proprio via libera al piano di edilizia residenziale pubblica in località San Vito mettendo nel mirino il fondo Lauro. Il provvedimento viene impugnato e annullato sia dal Tar della Campania sia dal Consiglio di Stato. Anche se le case, nel frattempo, vengono realizzate. Così lauro decide di rivolgersi alla giustizia civile che quantifica il risarcimento in una cifra vicina a quattro milioni di euro. Successivamente il Comune approva una delibera di consiglio comunale con cui, riconoscendo la rilevanza sociale della vicenda e degli stessi alloggi, si “conservano” le case puntando al pagamento di 620 mila euro a lauro a titolo di saldo per l’acquisto del terreno.

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