martedì 4 ottobre 2016

Dai valloni fiumi di fango e veleni incompiuto il piano delle bonifiche

Ingresso depuratore di Punta Gradelle
Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

Sorrento - I ritardi nei lavori alla vasca di grigliatura a Punta Gradelle rischiano di far slittare ulteriormente l'attivazione del depuratore di Punta Gradelle: un'opera da 43 milioni di euro, attesa da 30 anni e da 15 anni avviata. Eppure secondo alcuni potrebbe persino non bastare a eliminare il problema dell'inquinamento marino a Sorrento e dintorni. Che cosa servirà, quindi, per garantire acqua pulita e spiagge all’altezza delle aspettative dei residenti e degli ospiti della Costiera? Il primo problema sono gli allacci impropri tra i tubi dell'acqua piovana e le fogne. Affinchè funzioni correttamente, infatti, il depuratore presuppone che al suo interno vengano immesse una quantità e una qualità precise di liquami. In caso contrario, la struttura rischia di collassare e di non essere più in grado di ripulire i liquami provenienti da Vico Equense, Meta, Piano, Sant'Agnello e Sorrento. «In questa ipotesi – precisa Claudio d'Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno - il depuratore di Punta Gradelle potrebbe rivelarsi sottodimensionato al pari di quello di Marina Grande, come accertato in tempi non sospetti dagli esperti della Procura di Torre Annunziata». Su questo fronte Comuni e Gori, la società che gestisce le risorse idriche m Costiera, lavorano incessantemente da un anno. Il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, ha firmato più di cento ordinanze con le quali ha imposto ad altrettanti residenti di interrompere gli scarichi abusivi separando le condotte dell'acqua piovana dalla rete fognaria. Vincenzo Iaccarino, primo cittadino di Piano, ha disposto la regolarizzazione degli scarichi pochi giorni dopo il suo insediamento.
 
Nel frattempo Gori, a Sorrento, ha diviso la rete bianca dalla nera in via Rota, via Correale e viale Nizza. A Sant'Agnello, in via Iommella Grande, la società ha separato 18 pozzetti fognari eliminando gli scarichi di liquami nella rete dell'acqua piovana e azzerando gli sversamenti abusivi nel collettore comprensoriale. Stesso discorso per Piano, dove i lavori si sono concentrati sul sistema di recupero delle acque del rivo San Giuseppe e sul pozzo a vortice all'altezza di Piazza della Repubblica. Ciononostante, su questo fronte resta molto da fare; a Sorrento e dintorni, infatti, il 90 per cento de gli edifici convoglia i reflui nelle condotte «sbagliate». Nell'ottica del contrasto dell'inquinamento marino restano aperte altre due questioni. In primis quella dei liquami che oleifici, caseifici, lavanderie, aziende zootecniche, strutture ricettive e altre attività sversano abusivamente nei rivi che sfociano amare. I Comuni hanno attivato task-force per individuare e sanzionare i «furbetti»: un'impresa tutt'altro che facile visto che gli inquinatori approfittano del maltempo per svuotare i pozzi neri o convogliano le sostanze nocive in luoghi impervi come i valloni. Ed eccoci al terzo problema: i sopralluoghi nei tre principali canyon della Costiera - Lavinola, San Giuseppe e quello dei Mulini - hanno rivelato uno stato d'incuria che si ripercuote anche sulla «salute» del mare. A Sorrento, per esempio, decine di abitazioni smistano liquami nel vallone dei Mulini alimentando un fiume che sfocia a Marina Piccola. Nell'ultimo anno sono stati effettuati solo interventi-tampone. Nel tratto finale di Lavinola sono state sostituite le briglie metalliche che arrestano la corsa dell'immondizia verso la foce, ma altrove la situazione non è cambiata. A dicembre 2015, su iniziativa dei consiglieri campani del Pd Enza Amato e Gennaro Oliviero, nella finanziaria regionale era stato inserito un emendamento che impegnava la Giunta a stanziare i fondi per la bonifica dei valloni. Dei progetti di recupero e delle necessarie risorse, però, nemmeno l'ombra. «A breve - rassicura Amato - convocheremo un tavolo tecnico che dovrà delineare interventi di recupero per i valloni, individuando anche le fonti d finanziamento. La Regione manterrà tutti gli impegni assunti».

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