mercoledì 5 ottobre 2016

Decine di corse soppresse proteste e utenti allo sbando

De Gregorio: due anni per impermeabilizzare i treni 

Fonte: Francesco Gravetti da Il Mattino

«I treni sono vecchi, necessitano di essere rottamati o di essere sottoposti a revamping. Quando mi sono insediato ho dovuto assistere al triste fenomeno della pioggia nei vagoni, così abbiamo ripristinato il contratto di manutenzione per la impermeabilizzazione di 16 treni, già9 sono stati consegnati ed altri 7 saranno consegnati entro dicembre. Ci sono poi i 37 treni sottoposti a revamping con Firema ed Euromaint, inizieranno ad essere consegnati tra sei mesi, ovviamente impermeabilizzati. L'intero processo si dovrebbe chiudere entro 24 mesi». Ancora due anni, dunque. Parola di Umberto De Gregorio, presidente Eav. Ancora due anni di sacrifici e disagi, di pioggia nei treni, guasti vari e soppressioni. Ma i pendolari della Circum già sapevano che la via Crucis è ancora lunga: ieri, con quasi trenta corse soppresse, la rassegnazione sembrava prevalere sulla rabbia. In mattinata molte proteste, anche perché nel giro di poche ore sono stati cancellati dieci treni negli orari strategici, quelli in cui si va a lavoro o a scuola. Al terminal di Porta Nolana il tabellone che annuncia le corse è quasi vuoto: la gente lo guarda, aspetta un segnale che non arriva.
 
Nell'ufficio delle pubbliche relazioni Jolanda risponde con cortesia: «Mi dispiace signora, ma il treno è stato soppresso». È la classica giornata di quando si scende sotto i 50 convogli a disposizione: assicurare il servizio completo diventa impossibile e allora si comincia a tagliare. La forbice dei funzionari Eav sa già da dove partire: dalle corse «non garantite», treni a rischio per i quali l'utenza è già avvisata. Ma poi tocca passare alle altre e iniziano i dolori: ieri tra le 8 e le 9 e le 13 e le 14 sono saltate un po' di corse e quelle successive si sono, ovviamente, subito riempite. Uno addosso all'altro, in treni vecchi e fatiscenti. Sì, perché, il grosso del parco convogli lo regge la vecchia generazione: roba di anni Settanta e fine anni Ottanta. Umberto De Gregorio li definisce «delle vecchie 500» e spiega: «Scontiamo i ritardi di 30 anni. Per risolvere il problema non bastano tre mesi ma occorrono dai tre ai cinque anni». Hanno le porte divelte, la carrozzeria esterna che perde pezzi e il rivestimento interno che è come un colabrodo, cioè bucherellato e pronto a far scorrere l'acqua addosso ai viaggiatori. Ogni tanto si fermano per un guasto e tornano in officina. Ed è così che scatta l'emergenza e bisogna cancellare le corse. Dice Luca Del Prete, macchinista e sindacalista; «I problemi sono sempre gli stessi, per lo più all'impianto elettrico e alla frenatura. Se ci fossero i MetroStar sarebbe diverso, ma m quel caso è stato combinato un pasticcio, che noi denunciammo», Quella dei MetroStar è un'occasione mancata: 26 treni consegnati nel 2008 ma mai funzionanti tutti insieme. L'altro ieri ce n'erano 4, ieri 8. Ancora pochi: per mandare avanti la baracca c'è bisogno per forza di quelli malandati. Con la ditta che li ha costruiti, Ansaldo, ora l'Eav ha stipulato un accordo: «Abbiamo chiuso un contenzioso che ci consentirà di riportare 21 treni sui binari: treni di ultima generazione che rischiavano di essere persi. Ansaldo sta lavorando e il percorso si concluderà entro il 2017, tutti i 21 treni sono oggetto di una manutenzione straordinaria, domani sarò io stesso m officina a Ponticelli con Ansaldo a verificare lo stato dell'arte», dice il presidente Eav. Gli altri 5 sono ormai persi, coinvolti in incidenti e distrutti per sempre. Nel frattempo si va avanti con l'emergenza: «L'autunno 2016 sarà meglio di quello degli anni passati ma certamente sarà ancora difficile», avvisa De Gregorio. E al piazzale di Porta Nolana non resta che sperare che non piova: «L'ultima volta i temporali sono capitati di domenica, ma se fosse stato un giorno lavorativo sarebbe stata una tragedia: ormai si fa fatica ad arrivare in orario alle lezioni universitarie», dice una studentessa diretta ad Ottaviano. Un altro ragazzo se la prende proprio con la governance; «Dovrebbero andare tutti a casa, dichiarare fallimento». La provocazione viene girata a De Gregorio, che però rintuzza: «Qualcuno pensava che avessi la bacchetta magica ma è rimasto deluso. Sono assolutamente sereno, sto facendo il possibile e talvolta quasi l'impossibile, per evitare che si fermi il servizio. E lo sto facendo in una azienda dove non posso assumere e non posso licenziare. Occorre però un impegno serio da parte di tutti : governo nazionale, regionale, sindacato, dipendenti. E ci vuole tanta collaborazione e pazienza da parte degli utenti. Dobbiamo anche sconfiggere vandalismo ed evasione. Sono sereno e ragionevolmente ottimista a condizione che si sblocchi il finanziamento nazionale di 630 milioni di euro del 2013». Insomma, servono ancora soldi ma, a quanto pare, ci vorrà del tempo. Intanto, conviene viaggiare con l'ombrello. E aprirlo quando si sta nel treno.

3 commenti:

Raffaele Celentano ha detto...

Nessuno ha il coraggio di dire che i Metrostar acquistati, furono finanziati dalla UE, poichè si trattava di destinarli su tratte di breve percorrenza, cioè al di sotto dei 30 minuti di percorrenza....denominate tratte a breve percorrenza, ed ecco perchè con pochi posti a sedere. Quindi già in quel periodo si doveva guardare oltre, destinando quelle risorse all'acquisto di mezzi idonei invece di continuare a sperperare danaro pubblico!

Raffaele Celentano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Raffaele Celentano ha detto...

Dimenticavo....speriamo bene, anche se ci credo poco, che lo Stato possa garantire i soldi del decreto 35 cioè quelli del commissario....credo invece che se non arriveranno si dovranno portare il libri contabili in tribunale!