mercoledì 12 ottobre 2016

Le interviste impossibili. Cristoforo Colombo

di Filomena Baratto

Vico Equense - Il libro che ho davanti mostra Cristoforo Colombo mentre scruta l’orizzonte e mi fa riflettere su questa scoperta. Dirige lo sguardo lontano mentre un marinaio dall’alto grida: “Terra!” E mi viene spontaneo di intromettermi nella scena con il mio: ”Finalmente!” -Ti sembra facile,- mi risponde Colombo appena sente la mia esclamazione,- ma non ero poi così sicuro di trovare terra. Sono stato mosso da un sogno! Ha avuto una bella fortuna! Ma mi dica la verità, come ha sedotto la regina Isabella per farsi aiutare in questa ardua impresa?” Non è stato semplice. Isabella è bella, non lo nego, ma anche un’abile donna di potere. Ha scelto lei il marito Ferdinando d’Aragona, tra l’altro suo cugino. Di solito la ragion di stato impone un matrimonio combinato, ma non a lei che ha fatto tutto da sola. Da cosa nasce l’idea di voler trovare queste Indie? Lei è responsabile di un bel disastro, altro che scoperta! Ancora non so cosa troverò dopo aver attraversato per più di un mese questo mare e già mi reputa colpevole. Attenda con pazienza! Signor Colombo, nei nostri libri è scritto che lei è un insicuro, uno che ama sfoggiare la sua cultura, fatta da uno studio personale e da autodidatta. A vederla sembra un uomo di sapere, invece si dice che sia approssimativo in ogni ambito. E’ così? Si dicono tante cose degli uomini. Anch’io potrei dire di voi se solo potessi parlare nella vostra epoca. Ma lascio perdere i pettegolezzi. A me interessa solo il mare, ogni mia azione ha per oggetto il mare. D’altra parte non potrebbe essere diversamente per un genovese.

Su questo i moderni sono concordi. Lei ha un solo merito, quello di essere un grande marinaio. Vede? E non starei qui ora se non fossi uno del mestiere e non avessi scelto la via delle Canarie. Se solo mi fossi portato in un punto più a nord, non avrei avuto dalla mia parte gli alisei, i venti da nord est che mi fornivano il vento in poppa. Devo ringraziare mio suocero, grande uomo di mare, che mi ha fornito le indicazioni giuste per il viaggio. Mi ha rivelato i segreti della buona navigazione. Nel 1484, lei propose al re del Portogallo di voler affrontare lo stesso viaggio che sta portando a termine, ma glielo rifiutò. Si, pensava che la mia fosse un’avventura e un viaggio azzardato. Quando la gente non vede nei progetti degli altri quello che pensa, non li reputa realizzabili. Ma senza un granello di incoscienza non si è mai inventato nulla. Ritornando a Isabella, la regina, come è stato possibile convincerla?- -La situazione politica mi ha fornito un valido motivo. Fino ad ora la penisola iberica è stata scossa dalla guerra contro i musulmani, lotta che dura sin dall’801, quando Carlo Magno respinse al di là dei Pirenei gli Arabi creando la Marca Spagnola durata fino ad oggi. Ne sono nate conflittualità tra musulmani e cristiani, motivi per creare i regni di Aragona, Castiglia e Portogallo. Con la conquista di Granada, la Castiglia ha ampliato le sue terre ma resta pur sempre una zona interna della penisola iberica, isolata e dedita alla pastorizia. La regina ha puntato la sua forza sul mio progetto, giunto in un momento opportuno. E’ solo questione di tempi giusti. Lei sa di aver cambiato le sorti del mondo col suo viaggio? Questo non lo so, ma posso immaginarlo. Le nuove terre apporteranno situazioni nuove, come ricchezze, conoscenze, variazioni economiche e altro ancora. Non direi proprio benessere. Adesso che lei si sta affannando a toccare terra e vedo i suoi marinai esultare, le posso dire che non andrà proprio come sta ipotizzando. Apporterà lutti e sottomissioni, schiavitù e guerre verso popoli lontani dalla civiltà. E poi non sono sicura che si tratti delle Indie, forse si sbaglia, ha fatto male i conti. Non dica sciocchezze! Ancora non ho toccato suolo e già vuole sovvertire le mie sorti e quelle dei miei marinai. No, le dico il vero. La terra che toccherà è l’America! Bella questa. Starei facendo tutto questo per l’America. Che significa America? Il nome dello scopritore. Almeno il nome me lo merito. La terra che tocco semmai dovrebbe chiamarsi Cristofora. Ma sappiamo che si tratta delle Indie. Vedo che sta confondendo molto. Le voglio solo anticipare che quello che lei sta per scoprire è una terra diversa, non sono le Indie, ma l’America. Un altro navigatore, dopo di lei, toccherà di nuovo questo suolo e da lui, che si chiama Amerigo Vespucci, nascerà l’America. Adesso mi sta facendo arrabbiare e molto, Ad ogni modo non mi distragga che sto per toccare terra. Il momento è di grande entusiasmo, non sente i miei uomini? Certo, ed è questo entusiasmo che mi ha richiamato su questa pagina. Mi permetta ancora signor Colombo, ma lei, genovese, parte da Palos in Portogallo e chiede aiuti a Isabella di Castiglia. Non crede che quello che andrà a scoprire poteva appartenere alla sua terra natia invece di tradire la sua patria? La vede lei, oggi, una patria? L’Italia è un agglomerato di tanti regni e staterelli, mi sembra la fiera delle armi. Non sanno proprio cosa sia una scoperta. Eppure ho bussato di casa in casa. Isabella è una donna ambiziosa e ha preso a cuore il mio progetto ed io porto lo stendardo della casa spagnola. Ciascuno serve il proprio benefattore. Crede di tornare ancora per queste terre e su questo mare? Perché no? D’altra parte il mare è la mia terra, scusi il paradosso, ma è così. La avverto signor Colombo, oggi 12 ottobre 1492 lei scoprirà una terra che in seguito sarà chiamata America, per l’esattezza lei tra qualche ora si troverà a San Salvador, dopo una traversata di 35 giorni. E a gennaio ripartirà dopo essere passato per Cuba e per Haiti. L’unico pensiero che ho in questo momento è quello di sfamare questa gente che non mangia da tanto. Pensa che se non avessimo avvistato la terra mi avrebbe già fatto a pezzi e buttato in mare, dandomi in pasto ai pesci! Un’ultima cosa volevo farle notare. Voi che portate il vessillo della fede cristiana dall’altro lato del mondo, da riconquistatori dei territori spagnoli, vi trasformerete in conquistatori di nuove terre. Questo è solo l’inizio dell’era moderna, proprio in questo giorno, lei è entrato nella storia, portando una nuova politica, quella di sottomettere i popoli conquistati. Sarebbe stato meglio non fossi arrivato fin qui, secondo te, e non avessi sudato per ottenere mezzi e soldi, non avessi dato vita a questo sogno? Eh? Dimmi, vuoi dire questo? No assolutamente, ci sono fatti inconfutabili proprio perché non possono essere spiegati, seguono il loro corso e la storia è data da un corso, un filo che crediamo di poter vedere, ma non lo è. Difatti posso essere protagonista solo dei fatti, non delle cause, nè degli effetti secondari, degli sviluppi che ci saranno. La storia non la si può fermare. E’ vero, ma credo che questa scoperta non le porterà ricchezza come invece alla regina Isabella. Sarà lei a beneficiare della scoperta. D’altra parte è stata lei a sostenerla. Io sono un uomo di mare e se lì c’è la terra così come pensavo, è questo il mio scopo, la realizzazione di un progetto tanto accarezzato. Molte cose avvengono solo per non aver mollato. La fermo perché qui ha creato un altro disastro, ha sovvertito tutto il sistema tolemaico, buttando all’aria secoli di conoscenze scientifiche. Con questa scoperta ha creato una rivoluzione non solo scientifica, ma anche storica e culturale! Le sembra poco? Non credo sia colpa mia se le mie tesi mi danno ragione. Tolomeo ormai ha fatto il suo tempo! Ma che dice, sa quanti anni sono che la presento alle scolaresche, che hanno tanto a cuore le sue caravelle, la Nina, la Pinta e la Santa Maria, che conoscono i prodotti che andrà adesso a scoprire, anzi, per la verità che mangiano. Noi facciamo una pizza buonissima col suo pomodoro, ingrediente principe, se solo potesse assaggiarla! In questo momento servirebbe a sfamare la mia ciurma. Ancora non è stato inventato il ritorno al passato, magari inviandomela via secoli? Nel nostro tempo è normale mangiare quotidianamente i suoi prodotti, ma senza la sua scoperta, niente ortaggi e tante altri prodotti della terra. Per noi è come l’uovo di Colombo. Oh mi scusi, questo accadrà al suo ritorno. Cosa sarebbe quest’uovo di Colombo, cioè un uovo mio? No, è un modo di dire che nasce da un fatto che le accadrà al suo ritorno. Molti reputeranno il suo viaggio per niente una scoperta, dicendo che tutti avrebbero potuto affrontarlo e lei li sfiderà a mettere in piedi un uovo sul tavolo. Nessuno di loro ci riuscirà tranne lei dopo aver prima battuto sul piano dove lo appoggerà. Si lamenteranno che potevano farlo anche loro, ma lei risponde che intanto ci ha provato lei. Vede quante cose cambieranno con questo viaggio? E ancora non abbiamo toccato terra. Sapere che sono responsabile di tutto questo prima ancora di calpestare la nuova terra, mi fa sentire soddisfatto di aver insistito tanto. Lei è un uomo che si accontenta di così poco…difatti non si arricchirà certo con questi viaggi, anzi… Le consiglio di leggere i miei diari di bordo, scoprirà anche l’uomo oltre il navigatore…e non mi dica il giorno della mia morte, noi di quest’epoca non lo vogliamo sapere. Siamo in un mondo ancora tutto da scoprire! Ha ragione, a noi postmoderni sembra che non ci manchi nulla, abbiamo scoperto tutto, approfondito ogni cosa, anche i sentimenti, non solo le terre vicine e lontane. Non me lo dica. Se dovessi rinascere proverò la vostra epoca, almeno farò un viaggio senza tutti questi patimenti. Buon viaggio Colombo e grazie! Per cosa? Mi basta il pomodoro della mia pizza! Terra, terraaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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