venerdì 18 novembre 2016

Alfonso Longobardi: “Verso la vera rivoluzione urbana”

Incontro con i Comuni e la Soprintendenza 

Sant’Antonio Abate - Questa mattina presso la Biblioteca Comunale di Sant’Antonio Abate si è svolto un incontro tra la Responsabile della Soprintendenza Regione Campania, i Comuni del territorio Stabia/Monti Lattari/Penisola Sorrentina e Positano, i professionisti e le associazioni. “L’obiettivo – ha detto il Consigliere regionale Alfonso Longobardi, promotore dell’iniziativa - è cercare un’intesa per sottoscrivere un protocollo operativo che consenta di snellire le procedure urbanistiche e paesistiche che coinvolgono la Soprintendenza e che, ad oggi, spesso bloccano i Comuni nel rilascio di autorizzazioni necessarie allo Sviluppo del Territorio. Tutto ciò dovrà avvenire nel pieno rispetto del paesaggio e della tutela ambientale. Insieme agli amministratori locali, agli operatori, alle associazioni del territorio possiamo cambiare il futuro della nostra Comunità e della nostra realtà socio-economica”. A luglio scorso, in sede di approvazione del DEFRC 2017 (Documento Economico Finanziario della Regione Campania) Alfonso Longobardi ha fatto approvare un emendamento che prevede la necessità di aggiornare gli strumenti di pianificazione urbanistica e di modernizzare alcuni vincoli paesistici. Il territorio interessato dall’iniziativa, che va dai Monti Lattari a Castellammare di Stabia, dalla Penisola Sorrentina fino a Positano attende da almeno 30 anni una sostenibile svolta urbanistica che si possa determinare con l’aggiornamento di alcuni vincoli. Il tutto per determinare un concreto e duraturo sviluppo urbano del territorio.
 
“Il nostro territorio – aggiunge Longobardi - necessita di una nuova visione, dinamica e non mummificata, che veda nelle Istituzioni pubbliche il motore dello Sviluppo, nel pieno rispetto dell'ambiente e del paesaggio. Con la Responsabile della Soprintendenza, dottoressa Adele Campanelli, e con lo staff tecnico abbiamo definito un cronoprogramma per sottoscrivere nei vari territori specifici accordi, a seconda delle rispettive vocazioni e delle varie criticità. Si potrà cominciare ad esempio dal riutilizzo dei capannoni in disuso e dal rilancio di strutture abbandonate che ad oggi non vengono ricollocate. Il tutto senza alcun impatto sul territorio, a saldi edilizi invariati, senza aumentare volumetrie ma riconvertendo realtà esistenti. Sosteniamo la sviluppo, sblocchiamo le pratiche bloccate nei Comuni, fermo restando che l'obiettivo strategico è aggiornare il Put e i vincoli paesistici".

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