giovedì 17 novembre 2016

Gennaro Cinque guarda al Pd. Scatta la rivolta dei pasionari

Gennaro Cinque
L'ex sindaco di Forza Italia medita il passaggio con il Partito Democratico di Vico Equense. Ma la base chiude le porte e avverte il commissario Persico: «No al grande inciucio» 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Vico Equense - Dietro la rivolta della base Pd andata in scena sotto gli occhi del commissario cittadino Paolo Persico c'è ancora una volta Gennaro Cinque. I democrat di ferro, coloro che hanno sfiduciato l'ex segretario locale Franca Rossi e che si sono smarcati dall'appoggio alla maggioranza del sindaco Andrea Buonocore, temono che l'assessore ai lavori pubblici, un volto storico di Forza Italia in penisola sorrentina, a stretto giro possa fare outing e chiedere la tessera del Partito democratico. Tanto da porre sul tavolo delle trattative per un rilancio del circolo locale un controllo serrato sui futuri iscritti: semaforo rosso a chi ha fatto campagna elettorale per il centrodestra come il presidente del consiglio comunale. Figuriamoci per uno come Cinque, addirittura eletto sindaco e candidato alla Regione con la maglia di Fi. L'ha fatto notare tra le righe l'ex segretario cittadino Mario Taranto che su questo argomento non intende concedere sponde forte del supporto di tanti volti storici del centrosinistra di Vico Equense. Eppure si muove qualcosa, dietro le quinte, con l'anno prossimo che rischia di aprirsi con una spaccatura ancora più profonda all'interno di un partito di per sé già finito in frantumi per l'esclusione della lista alle recenti amministrative. Sia chiaro: l'adesione ai dem sarebbe una svolta clamorosa per Gennaro Cinque che da tempo dialoga con il capogruppo regionale dem Mario Casillo.
 
Fu questo asse, non a caso, a portare Rossi a divorziare nottetempo dalla coalizione civica del candidato sindaco Maurizio Cinque per salire direttamente sul carro di Buonocore senza neanche avvertire candidati al consiglio comunale e iscritti. E proprio in tal senso si inquadra l'ipotesi di Cinque con la casacca Pd. C'è un particolare: l'ex sindaco è un delfino del l'europarlamentare azzurro Fulvio Martusciello che l'ha difeso a spada tratta quando il consigliere regionale Fi dì Vico Equense Flora Beneduce andò all'attacco perché Cinque si azzardò a far notare che senza di lui (l'ex sindaco si allontanò dai berlusconiani aderendo alla truppa di Buonocore dove c'era il Pd), Forza Italia si era vista dimezzare le preferenze. Tanto da eleggere solo due consiglieri comunali. Come potrà snodarsi l'eventuale tesseramento di Cinque nel Pd alla luce di una carriera passata all'ombra dell'ex Cavaliere e dei suoi discepoli? Domanda a cui in estate rispose con un sorriso Giuseppe Tito, sindaco della vicina Meta, consigliere della Città metropolitana e democrat di ferro: «Le vie della politica sono infinite».

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