mercoledì 9 novembre 2016

"Indivisibili" il film di Edoardo de Angelis prodotto dal caprese Pierpaolo Verga e Attilio De Razza a Capri

Capri - E’ già un successo nelle sale italiane il film di Edoardo de Angelis “Indivisibili”, che giovedì sbarcherà a Capri in una proiezione speciale per gli isolani che si terrà presso l’auditorium della Flora Caprense alle ore 18.30. All’evento, organizzato dall’associazione Culturale Antemussa – L’Isola della Conoscenza, sarà presente il talentuoso giovane produttore caprese Pierpaolo Verga, che con Indivisibili ha bissato il successo ottenuto dal film Perez, sempre con la regia di De Angelis, con protagonista Luca Zingaretti. “Indivisibili” già un successo della critica, che ha sfiorato la nomination agli Oscar è in concorso alle Le giornate degli autori alle 73a mostra del cinema di Venezia, vincendo il premio Pasinetti come miglior film al Festival di Toronto al BFI London Film Festival, ed prossimamente la pellicola parteciperà al Tallinn Film Festival in Estonia. Prima di questo importante appuntamento Pierpaolo Verga ha voluto omaggiare la sua isola con una proiezione pubblica del film a cui è prevista una massiccia partecipazioni di isolani, che in questi mesi hanno seguito i successi del film, prodotto da un isolano doc, sulle cronache cinematografiche nazionali. Viola e Dasy (interpretate da Marianna ed Angela Fontana) sono due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e, grazie alle loro esibizioni, danno da vivere a tutta la famiglia. Le cose vanno bene fino a quando non scoprono di potersi separare. Il loro sogno è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l’altra si ubriachi, fare l’amore. “Perché sono femmina”. “Questo è un film sulla separazione e sul dolore che comporta – dice il regista Edoardo de Angelis - Ho ragionato sull’idea che a volte per crescere, bisogna farsi del male, rinunciare ad un pezzo di sé stessi. Ho cercato un’immagine che rappresentasse al meglio questo concetto e l’ho trovata: due gemelle siamesi appena maggiorenni che scoprono di potersi dividere.
 
Due ragazze attaccate per il bacino che, guardate singolarmente, dovevano essere belle per permettermi di realizzare quell’equilibrio tra attrazione e repulsione che è la linea guida estetica di ogni inquadratura che compongo. Io vedo il mondo così: sempre in bilico tra la bellezza e la bruttezza. La frequentazione assidua di questo bilico mi ha portato ancora una volta a Castelvolturno. C’ero già stato, è vero, infatti questo film comincia dove finiva il precedente, sulla riva destra del Volturno. Quel territorio è un simulacro straziato di una bellezza passata, materiale perfetto per costruire la gabbia dalla quale i miei uccellini vogliono disperatamente scappare. Il loro sogno è la normalità: un gelato, viaggiare, ballare, bere vino senza temere che l’altra si ubriachi… fare l’amore. “Perché sono femmina”. Per raccontare questa storia ho voluto riprese sempre un po’ fuori tempo, come la vita.

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