sabato 19 novembre 2016

Meta, vandalizzata l'auto del presidente del Wwf: secondo raid in pochi mesi

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Meta - Tre colpi di bastone ben assestati. Prima uno, poi un altro e infine un altro ancora. Così sono stati ridotti in frantumi il lunotto posteriore e i vetri della fiancata sinistra dell'automobile di Cluadio d'Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno, da sempre in prima linea contro le speculazioni edilizie in penisola sorrentina e nel resto della Campania. Un'intimidazione che ha già un precedente: all'inizio di giugno d'Esposito trovò la vettura semidistrutta e sommersa da sacchi di spazzatura. Ieri sera la Fiat Panda del leader ambientalista era parcheggiata in via De Martino, a Meta, all'esterno della sede del Wwf. Intorno alle 23.45 un balordo, armato di bastone, ha preso di mira la vettura e ne ha distrutto i vetri per poi darsi alla fuga. D'Esposito ha riconosciuto il delinquente e denunciato l'episodio ai carabinieri della compagnia di Sorrento, diretti dal capitano Marco La Rovere, che hanno già avviato le indagini sul caso. A giugno un gruppo di vandali si era accanito sull'automobile del leader ambientalista, parcheggiata lungo una strada di Piano di Sorrento. Risultato: parabrezza distrutto, portellone del vano motore manomesso, paraurti anteriore staccato, «freccia» anteriore sinistra danneggiata e un copertone bucato. Senza dimenticare il contenuto di un bidone della spazzatura riversato sul cofano. Dopo questo episodio d'Esposito era stato costretto ad acquistare la vettura che è stata danneggiata ieri sera. Il leader del Wwf Terre del Tirreno è da anni in prima linea a difesa dell'ambiente e, con le sue denunce, ha più volte impedito colate di cemento e sfregi al paesaggio di Sorrento e dintorni.

L'ultima iniziativa risale a due giorni fa, quando d'Esposito ha segnalato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata la manomissione di via Mirto, un tratto dell'antica Via Minervia che collega i Comuni di Vico Equense e di Meta: il tracciato sarebbe stato allargato e cementificato nonostante la zona sia stata dichiarata di notevole interesse paesaggistico, sia a rischio idrogeologico e ricada nel Piano urbanistico territoriale della penisola sorrentina (Put). Prima ancora, d'Esposito aveva collaborato a un'operazione della Forestale che aveva portato alla denuncia di due bracconieri di Massa Lubrense e allo smantellamento di numerose postazioni per la caccia agli uccelli.

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