giovedì 10 novembre 2016

Una mostra fotografica sulla Santissima Trinità e Paradiso

Santissima Trinità e Paradiso
Dal 26 novembre al 9 dicembre alla Santissima Trinità e Paradiso

Vico Equense - Allo scopo di richiamare l’attenzione sulla Santissima Trinità e Paradiso, dal 26 novembre al 9 dicembre, con apertura tutti i giorni dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, è stata organizzata dall' Unitre – Università delle Tre Età della Penisola Sorrentina una mostra fotografica sulla storia del Monastero dal 1676 al 1869. L’ Istituto sta molto a cuore ai cittadini di Vico Equense, che in questi ultimi anni hanno fatto delle vere battaglie per evitare che un tale luogo, comune della memoria cittadina, fosse strappato alla comunità e per sempre trasformato rispetto alla sua natura di monastero seicentesco e, poi, di scuola per tante generazioni di vicani. Lo testimoniano due petizioni sottoscritte da migliaia di cittadini, numerosi dibattiti pubblici e istanze provenienti da associazioni e residenti preoccupati per il destino dello storico ente risalente al diciassettesimo secolo. È stata proprio la petizione cittadina del 2010, con oltre 3000 firme, il primo importante segnale che ha scosso gli animi, a seguito della quale gli amministratori locali hanno avviato l’iter per chiedere l’acquisizione del complesso al patrimonio comunale. Il complesso monumentale, che storicamente era un educandato femminile, è amministrato da un consiglio di amministrazione, composto dal presidente Vincenzo Esposito e da due consiglieri Matteo De Simone e Claudia Scaramellino, nominato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il CdA è scaduto nel febbraio scorso e ancora non è stato rinnovato. “Ho avviato contatti – spiega il Sindaco di Vico Equense Andrea Buonocore – per avere dal Ministero, che è titolare della nomina, un nuovo consiglio.” Del cospicuo patrimonio immobiliare dell’Istituto seicentesco è disponibile, a tutt'oggi, solamente il fabbricato nel quale ha sede l'ente, peraltro, in precario stato di conservazione, e l'annessa Chiesa, non agibile a seguito del sisma del 1980. I numerosissimi fondi agricoli di proprietà dell’ente pubblico sono stati negli anni ceduti con contratti di enfiteusi; parte di tali contratti si sono risolti con l'affranco e la definitiva perdita di proprietà; altri forniscono rendite irrilevanti. L'Istituto, a oggi, non svolge e non è in grado di svolgere più alcuna attività. Nei mesi scorsi l'Amministrazione comunale ha firmato una convenzione con un gruppo di esperti, che mira proprio alla redazione di uno studio progettuale che definisca consistenze, criticità e potenzialità del complesso seicentesco.

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