mercoledì 11 gennaio 2017

Il Pd scarica Vincenzo: «La politica deve risolvere»

Vincenzo De Luca
Da Tartaglione a Picierno, da Casillo a Pagano tutti difendono l'operato dei sanitari del nosocomio 

Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno 

Napoli - Il rapporto tra Vincenzo De Luca e il Partito democratico è come un matrimonio di interessi. Può durare una vita intera o perire, finiti gli interessi comuni. Diciamo che in questo caso vale la seconda opzione. E così sul caso Noia, anzi sui licenziamenti annunciati dal governatore, cade l'ultimo tabù. Non che non ce ne fossero i segnali. L'ultimo attacco in ordine di tempo quello del segretario regionale Assunta Tartaglione. Ieri il fuoco di fila è cominciato in mattinata, con l'europarlamentare Pina Picierno: «Sarebbero stati sospesi il capo del pronto soccorso Andrea Manzi, il responsabile dell'area emergenze Felice Avella e il direttore sanitario Andreo De Stefano. Sono indignata e mi sento di esprimere solidarietà a tutti i professionisti che, anche in quelle condizioni, assicurano cure e attenzioni ai degenti. I responsabili si trovano nei piani alti delle Asi, dove da sempre si decidono posti letto e piani ospedalieri con logiche che, spesso e volentieri, non hanno nulla a che vedere con la tutela del diritto alla salute. È lì che bisogna cambiare verso. Subito». I piani alti delle Asl sono nominati da De Luca, per puntualizzare. Solitamente silenzioso, interviene il capogruppo Pd in consiglio regionale, Mario Casillo e prende le distanze da De Luca, democristianamente. «Le immagini dei pazienti riversi per terra soccorsi e curati dai medici in condizioni d'emergenza sono per tutti un pugno nello stomaco, ma le colpe non possono essere scaricate unicamente sui medici, al punto da sospenderne tre.
 
Bisogna perciò individuare le concause di quanto accaduto». E prosegue: «Il problema è che l'ospedale di Noia accusa da anni gravi carenze strutturali e organizzative che per troppo tempo sono state tollerate o trascurate. Voglio ricordare come monito le parole del vescovo di Nola Depalma secondo il quale la politica deve lavorare insieme ad amministratori pubblici, manager e medici per risolvere in modo strutturale problemi che vengono rinviati sulla pelle dei cittadini e dei malati. Noi dobbiamo andare in questa direzione ma ricordo che abbiamo ereditato una situazione molto difficile». Luigi Lavorgna, medico e responsabile sanità del Pd, denuncia: «La situazione di emergenza con mancanza di mezzi, servizi e possibilità di prenderci cura dei nostri pazienti, ritratta in foto al pronto Soccorso di Noia, è una condizione molto comune nei nostri ospedali e ostacola il lavoro di noi medici». Da amica e sostenitrice anche Graziella Pagano è molto chiara con il governatore: «Caro Enzo il "caso Noia" è paradigmático. Il tuo decisionismo che tanto piace, anche a me, rischia di diventare un boomerang. A volte occorre ago e filo, calma e gesso. La sanità è al disastro, certo per colpe non tue. Ma in generale il tema del rapporto con "Napoli" quella Napoli che ti ha votato e fatto vincere le elezioni regionali è tutto lì sul tavolo. La giunta è insufficiente, a parte qualche benemerito Assessore. Ma non per incapacità, anzi sono tutti bravi e brave presi singolarmente. E fanno il massimo nelle condizioni date. Ma manca la politica». Rimpasto? «No alle vecchie liturgie — prosegue —. Ma rilancia la tua iniziativa istituzionale e di governo. Coinvolgendo e includendo di più. Ascoltando le voci amiche e non le sirene di contea o il provinciale leccaculismo di amici ed amiche napoletani. Anche perché De Magistris è lì. E qualche buon amico di stanza a San Giacomo, mi dice che Palazzo Santa Lucia può essere la nuova metà per la rivoluzione dell'aria fritta». Simona Brandolini

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