venerdì 13 gennaio 2017

Migranti. Accoglienza, sindaci divisi

Vincono paura e sospetto 

Fonte: Metropolis

«Detesto l'ipocrisia. Non si può condividere sui social network la foto del piccolo Aylan morto sulla spiaggia gridando allo scandalo e poi nascondersi quando si è chiamati a dare la propria solidarietà. Castellammare è pronta ad accogliere i migranti che arriveranno in città, sarà un orgoglio dare la nostra ospitalità a persone che scappano dalla guerra e dal terrore». Antonio Pannullo, sindaco della città stabiese, si schiera apertamente a favore dell'accoglienza, dopo l'incontro con il Prefetto di Napoli Maria Gerarda Pantalone. Il piano prevede l'arrivo a Castellammare di circa 180 migranti: «Se una città, e parlo in generale, non ha la capacità di accogliere nemmeno 3 rifugiati ogni mille abitanti, vuoi dire che ha una popolazione senza valori - dice Pannullo - II nostro Comune è stato tra i primi a parteci pare al programma Sprar, a Castellammare accoglieremo tante famiglie. Lavoreremo per favorire l'integrazione». Il primo cittadino stabiese rivela anche un aneddoto: «Questa mattina (ieri) durante l'incontro in una scuola elementare ho detto ai nostri bambini che presto avranno nuovi amici con i quali studiare e giocare, e che devono essere felici» - dice il sindaco Pannullo.
 
Eppure nei mesi scorsi, quando già era stata paventata l'ipotesi di accogliere migranti a Castellammare, c'erano state polemiche bipartisan: «La nostra città è sempre stata ospitale e non tollero posizioni che vadano contro la solidarietà - spiega il sindaco - L'unica cosa sulla quale ci confronteremo è sulla necessità di estendere l'accoglienza su tutto il territorio della nostra città, senza creare ghetti. Sarebbe un errore accogliere queste persone in una sola area, in periferia, e abbandonarli al loro destino. Noi vogliamo coinvolgere tutti i rioni di Castellammare in modo da avere una distribuzione omogenea sul territorio di queste famiglie, che possa favorire l'integrazione con i nostri cittadini». Anche il primo cittadino di Torre Annunziata, Giosuè Starita, si dice pronto a fare la propria parte. Anzi, a continuare a farla: «C'è un emergenza in corso, ci sono trenta comuni che si sono fatti carico in maniera importante della situazione e anche noi lo faremo. Sino a quando le responsabilità vengono divise, nessuno ne sentirà il peso ed è per questo che le porte della nostra città sono aperte all'accoglienza. Una rete di collaborazione permette di mantenere un impatto basso e di fare in modo che nessuno dei territori ne risenta le conseguenza». Poi aggiunge: «Abbiamo già individuato delle strutture, si tratta per lo più di istituti religiosi che sono stati subito disponibili: l'emergenza è diventata per noi un'occasione per creare un clima di solidarietà. Certo - conclude Starita - va anche detto che la nostra città è particolare, ha una serie di disagi e il nostro contributo sarà condizionato anche da questo clima». Ma per due sindaci aperti all'accoglienza come Pannullo e Starita, tanti altri dei migranti non vogliono nemmeno sentir parlare. Però, per carità, non chiamateli razzisti. «Il mio comune non rientra nel discorso per il momento - afferma ad esempio il sindaco di Casola, Domenico Peccerillo - Ma in ogni caso non potremmo accoglierli, perché i miei concittadini già vivono disagi abitativi di varia natura, dai canoni di locazione alti, agli ordini di demolizione, alle case che non garantiscono il requisito minimo abitativo. Non si tratta di razzismo o altro, ma semplicemente di condizioni oggettive che non permettono». Condizioni che anche il sindaco di Lettere Sebastiano Giordano adduce come principale causa di impedimento: «Come Comune non abbiamo sul territorio strutture adeguate ad offrire adeguata accoglienza, ne credo che le strutture ricettive private presenti siano interessate al tipo di attività previste dal bando della Prefettura». Per Comune di Gragnano, a partecipare all'incontro con il prefetto è stata l'assessore Sara Elefante: «Con gli altri comuni convocati abbiamo evidenziato in Prefettura le problematiche, legate anche a un contesto di opinione pubblica contraria all'accoglienza. Come amministrazione stiamo valutando il da farsi e come suggerito dal prefetto ci stiamo attivando per partecipare a bandi per i fondo europei. È ancora presto però per parlare di dove e quanti migranti potrebbero essere accolti a Gragnano. Posso però dire che di sicuro non saranno sistemati nell'ex scuola di Caprile che risulta ancora del Miur». Più possibilista il sindaco di Santa Maria la Carità, Giosuè D'Amora: «In rispetto dei principi e dei valori del popolo Sammaritano cercheremo di dare un contributo per affrontare la questione. Contributo che però si deve rapportare alle possibilità del nostro territorio. Come Comune non disponiamo di immobili con i quali potere accogliere i migranti e questo è un limite che abbiamo segnalato al Prefetto, e lo faremo anche nei giorni successivi. Stiamo però valutando la possibilità di coinvolgere i privati, per dare delle risposte anche minime all'emergenza migranti. Viste poi le nostre difficoltà cercheremo anche di studiare qualche progetto con comuni che dispongono di spazi maggiori».

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