venerdì 13 gennaio 2017

Truffe agli anziani, il diktat dei carabinieri di Sorrento: «Denunciare subito, chiamare anche nel dubbio»

Marco La Rovere
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Penisola sorrentina - «E’ fondamentale avvisarci subito. Con tempi più brevi, a caldo, i truffatori possono essere bloccati subito dopo il colpo e magari recuperare anche i soldi indebitamente sottratti alla vittima». Il capitano dell’Arma dei carabinieri Marco La Rovere, comandante della compagnia di Sorrento, mette in guarda gli anziani sul rischio delle truffe. Qual è la prima cosa che bisogna fare quando alla porta si presenta una persona sospetta? «Semplice, bisogna chiamarci. Ci sono casi nei quali non è detto che chi intenda bussare alla porta sia un bandito. Ma contattandoci possiamo subito fornire elementi chiave per capire se si tratta o meno di un tentativo di truffa. In tal senso, come policy, restiamo in collegamento telefonico anche quando riteniamo opportuno spedire sul posto una pattuglia. Ma il tempismo è fondamentale anche per le indagini». Ovvero? «Se una persona si rende conto di essere stata raggirata e dà l’allarme, magari fornendoci anche qualche elemento fisico. Così immediatamente possiamo disporre controlli a tappeto sul territorio e bloccare le vie di fuga. Tergiversare non serve a nulla. Anzi...». La presenza in casa dei familiari esclude il rischio truffe? «Assolutamente no. Per il truffatore è fondamentale entrare in casa e intessere in pochi istanti un rapporto di fiducia con il suo bersaglio. E’ una persona scaltra che indaga sul suo obiettivo, magari passando al setaccio anche la cassetta della posta. Se entra in casa è molto più probabile che vada a segno l’obiettivo». In penisola sorrentina c’è un’emergenza di truffe? «No, negli ultimi tempi abbiamo effettuato molti arresti. Particolare attenzione però c’è su Vico Equense, che è la città più colpita perché ha immense e numerose vie di fuga ed è vicina alla Statale».

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