venerdì 10 marzo 2017

Addio ai vincoli urbanistici

Alfonso Longobardi
Approda in consiglio regionale la legge che modifica il Put la zona costiera. Meno paletti e la possibilità di cambi di destinazione d'uso in zona paesaggistica 

Fonte: Daniele Di Martino da Metropolis

Non esulteranno gli abusivisti di professione, i palazzinari o comunque chi con l'edilizia ha costruito le sue ricchezze. Ma sarà una svolta urbanistica per i Monti Lattari e la penisola sorrentina a giudicare dalla modifica del Put per la zona costiera. Il nuovo strumento urbanistico è approdato ieri in commissione, proposto dal consigliere regionale Alfonso Longobardi, che a dicembre presentò il progetto di legge dopo aver effettuato il tour dei 15 comuni interessati. Infatti il testo contiene proprio le proposte dei sindaci della zona stabiese e dei Monti Lattari, uniti alla penisola sorrentina e alla costiera amalfitana. «Non ci saranno colate di cemento - assicura Alfonso Longobardi, consigliere regionale della lista De Luca presidente - Eliminiamo solo vincoli che non hanno più motivo di esistere». La legge è stata presentata proprio da Longobardi in commissione urbanistica, che ha effettuato un primo esame del testo. Nella prossima seduta sarà il vicepresidente Fulvio Bonavitacola, con delega all'urbanistica. Dopo di che finirà all'esame del consiglio regionale per la svolta definitiva. In particolare si eliminano vincoli vecchi e si favoriscono i cambi di destinazioni d'uso, in zone paesaggistiche dove non c'era la possibilità proprio a causa dei mille vincoli.
 
Nella relazione che introduce le modifiche alla legge si parla di «ingessamento della parte normativa e vincolistica» e di «prescrizioni in gran parte antiquate ed ormai inadeguate». «Si tratta - si legge nella relazione - di uno strumento entrato in vis-ore trent'anni fa e redatto sulla base di dati già vecchi e, per gli aspetti paesaggistici, secondo l'impostazione ben superata della legge n. 1497/39, che concepisce il paesaggio in modo statico e contemplativo». «Il Put - prosegue - senza nulla eccepire sulla sua necessaria finalità di tutela degli indiscutibili pregi ambientali, essendo costruito su presupposti ormai largamente superati ed obsoleti, viene inevitabilmente a rappresentare oggi un'ingessatura" piuttosto sterile del territorio, in quanto non rispondente alle moderne esigenze di contemperamento tra tutela e sviluppo». Uno strumento nuovo e magari più agevole. Almeno si spera. Senza nuove colate di cemento. Gli abusi edilizi sono già troppi.

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