mercoledì 15 marzo 2017

Il ministro Orlando a Gragnano. La protesta dei giudici precari

Il rappresentante del Governo varca per primo la soglia del presidio della legalità. «Puntiamo a ridare un posto d'onore al magistrato ordinario e non più complementare»  

Fonte: Elena Pontoriero da Metropolis

Gragnano - Puntuale, è arrivato il ministro di Giustizia Andrea Orlando per il taglio del nastro al presidio di legalità riattivato in via Veneto a Gragnano.
L'accoglienza 
Un primo sopralluogo all'interno degli uffici del Giudice di Pace, bloccati da circa sette anni per quella che il sindaco Paolo Cimmino chiama: «Una legge sbagliata seguita da una sbagliata scelta della commissione straordinaria che all'epoca amministrava Gragnano. Fu soppressa l'attività del presidio poiché non si ritenne necessario investire per il mantenimento, non pensando invece al danno che la decisione avrebbe portato alla popolazione. Grazie alla riapertura dei termini per la presentazione delle domande voluta dal ministro Andrea Orlando, oggi (ndr) possiamo esultare e ridare ai cittadini un importante organo di legalità». «Un traguardo ottenuto per la volontà e il lavoro sinergico dei sindaci ai quali va il mio ringraziamento. Le amministrazioni sono il punto di forza del Governo», replica il ministro di Giustizia, Andrea Orlando. L'impegno 
Nell'affollata aula consiliare del comune di Gragnano, il rappresentante del Governo Gentiloni da seguito a un excursus sugli interventi previsti sul sistema giudiziario italiano: «È da tempo evidente che il nostro sistema giudiziario ha un suo punto di forza, non più misconosciuto, nella figura del magistrato onorario, divenuto un perno indispensabile all'esercizio della giurisdizione. Se prima il suo ruolo era solo occasionale e complementare, oggi è imprescindibile nell'organizzazione stessa del lavoro svolto negli uffici giudiziari.

Il nostro obiettivo è aumentare la professionalità della figura del giudice onorario di pace, attraverso la definizione di una disciplina unitaria che individui nel dettaglio le sue funzioni e introduca inoltre un nuovo percorso di avvio alla professione, in particolare attraverso l'ufficio del processo. Volevo essere qui oggi anche per questa ragione, per ribadire il mio impegno e la mia attenzione verso questa parte fondamentale della nostra giurisdizione. Sono convinto che abbiamo bisogno, più in generale, di ridurre la distanza fra il tessuto normativo e le prassi effettive negli uffici e nei tribunali, di avvicinare la definizione dei moduli organizzativi agli assetti concreti in cui vive la domanda di giustizia da parte dei cittadini. Questo è il compito che ci siamo assegnati, e che credo segni quest'oggi, nell'inaugurazione dell'Ufficio del giudice di pace di Gragnano, un punto a favore».
La protesta 
Sono arrivati da Casería, da Napoli, da Noia, da Pomigliano e Torre Annunziata per difendere la propria professionalità e gridare «Basta alla magistratura a tempo determinato». Un gruppo di giudici di pace che lavora nei diversi presidi si è unito per far sentire la propria voce e far valere i diritti. «Non aspiriamo a rientrare in un Tribunale ma a stabilizzare la nostra posizione precaria - sottolinea Giulia De Cristofaro, dell'associazione dei giudici di pace - Siamo costretti alla stessa normativa che regola la magistratura ordinaria ma senza poter usufruire di malattia, di ferie e di agevolazioni che spettano a tutti i lavoratori. Se lo Stato fosse un semplice cittadino sarebbe stato indagato. Continuiamo a essere penalizzati. Le nostre petizioni sono sta inviate anche al Parlamento Europeo che ha sanziona il ministro Andrea Orlando, Abbiamo informato anche il Comitato Europeo dei diritti sociali, anche qui abbiano ottenuto una sentenza a favore».
Il sottosegretario 
Gioacchino Alfano ha chiosato: «Importante risultato per il territorio che ha bisogno di giustizia "accessibile” a 360 gradi. Si è realizzata sinergia tra enti locali, istituzioni della giustizia specialmente locali e governo. Ci abbiamo lavorato tutti dal primo momento».

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