lunedì 13 marzo 2017

«Mio padre Pino Daniele, il migliore amico»

Pino Daniele
Parla Alessandro, primogenito del nero a metà: «Ci sentivamo al telefono dieci volte al giorno e ancora oggi quando devo fare scelte importanti istintivamente mi viene naturale provare a chiamarlo»  

Fonte: Carmine Aymone da Il Corriere del Mezzogiorno

«Mio padre ed io ci sentivamo al telefono dieci volte al giorno, per parlare di noi, di lavoro: di tutto. Anche oggi, quando devo fare delle scelte, istintivamente mi viene di telefonarlo: era mio padre, era mio amico». Alessandro Daniele il primogenito del lazzaro felice, al suo fianco per più di quindici anni come stretto e fidato collaboratore, come figlio e personal manager, oggi porta avanti con dedizione e professionalità l'arte, i progetti e i sogni di suo padre Pino con la "Pino Daniele Trust Onius" con i suoi fratelli e sorelle. E in vista del 19 marzo, che per lui e i suoi fratelli sarebbe stato non solo festa del papa ma anche, come ogni anno, onomastico e compleanno (sessantadue candeline del genitore) accetta di raccontare il rapporto con quel suo speciale, straordinario papa. Alex (gli amici lo chiamano cosi) ha curato con Giorgio Verdelli (scrivendone anche la prefazione) la realizzazione del libro «Qualcosa arriverà» (Rizzoli editore) dedicato a suo padre arricchito dagli interventi di Tullio De Piscopo, James Senese, Rino Zurzolo e Tony Esposito; Peppe Lanzetta e Jovanotti, Al Di Meola e Chick Corea. Ancora, Gianni Mina, Enzo Gragnaniello ed Enzo Decaro, Dorma Giangrande (prima moglie di Pino, sorella del musicista Roberto e madre di Alessandro) e dementino, Renzo Arbore e Roberto Saviano; Peppe e Toni Servino, Ferdinando Salzano e Stefano Di Battista, Pasquale Scialò, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, Fabio Massimo Colasanti.
 
«Un volume - dice Alessandro - impreziosito dalle foto alcune inedite scattate da Luciano Viti, Guido Harari, Giovanni Canitano, Lino Vairetti, Roberto Panucci, Cesare Monti, Priscilla Benedetti, Mimmo Jodice, Jasmine Bertusi, Daniele Venturelli, Giuseppe D'Angelo, Rino Petrosino». Alex ha inoltre seguito la realizzazione del cofanetto postumo di suo padre Pino «Tracce di libertà», e l'allestimento del museo permanente dedicato al nero a metà ospitato al secondo piano del Mamt (Mediterraneo, arte, architettura, archeologia, ambiente, musica, migrazioni, tradizioni, turismo), il Museo della pace di Napoli. «Questo - spiega Alex - è un museo in movimento che nel tempo si arricchirà sempre di nuovi elementi come ologrammi e mapping e soprattutto punterà i riflettori anche sugli eroi musicali di papa come il madrigalista Carlo Gesualdo da Venosa: un modo questo per raccontare al meglio il suo mondo, le sue radici». «Papa si definiva un musicista che canta, Amava la musica, il suo strumento la chitarra con cui studiava quattro, cinque ore al giorno, sempre alla ricerca di un suono». «Sono portatore sano di napoletanità, sogno un concerto per la pace nel mediterraneo». Queste furono le parole di Pino Daniele che espresse in occasione del Premio Mediterraneo 2014. Purtroppo non ha avuto il tempo di organizzare questo grande evento che avrebbe dovuto tenersi nel porto di Napoli ma chissà che in un futuro prossimo non si possa realizzare. «Papa aveva fatto della continua ricerca, dello studio, del rigore, del continuo confronto con gli altri per migliorarsi e evolversi sempre rimanendo però ben ancorato alle sue radici, i suoi punti fermi. Vorremmo così portare nei conservatori di musica il suo metodo, la sua filosofia, assegnando borse di studio ai ragazzi di talento che non possono permettersi di pagare una retta - spiega Alessandro - È nostra volontà inoltre organizzare un concorso internazionale, lavorare con gli ospedali pediatrici per finanziare la ricerca e per garantire ai bambini malati terminali le apparecchiature necessarie per restare a casa con i propri familiari». Proprio come già aveva fatto il bluesman partenopeo coinvolgendo il suo amico Eric Clapton per il concerto di Cava dei Tirreni del 24 giugno del 2011: un progetto benefico "Concert for open onlus - in aid of children" volto a una raccolta fondi per migliorare l'assistenza clinica dei bambini malati di cancro del centro di oncologia pediatrica dell'ospedale Pausilipon di Napoli, sostenendo e finanziando le attività Album di famiglia Nella foto grande, Pino Daniele con la figlia Sarà. Nelle altre foto, con ¡I primogenito Alessandro e un'immagine molto tenera con Sarà e Sofia dell'associazione "Open Onlus" che si occupa anche dell'acquisto di macchinari per gli ospedali e del finanziamento della ricerca scientifica in campo oncologico pediatrico. «Le canzoni sono di tutti - conclude Alessandro Daniele - non sono solo di chi le scrive, ma soprattutto di chi le ascolta e di chi le rende proprie con equilibrio e rispetto: proprio come ha fatto Teresa De Sio nel suo ed Teresa canta Pino' che abbiamo supportato con la Campania Music Commission e con la Sosia&Pistoia».

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