martedì 11 aprile 2017

Pd, ecco i capilista delle tre mozioni

Tra i designati renziani Figliolia, Picierno e Buonajuto. L'ex premier a Napoli con Biagio de Giovanni il 27 aprile. Bacchettate di Orfini sugli incarichi accettati per la città metropolitana: il consociativismo fa male al partito 

Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno 

Matteo Renzi dovrebbe far tappa a Napoli il 27 aprile, a tre giorni dalla fine della campagna congressuale. L'ambito scelto: la cultura. Luogo: il Suor Orsola Benincasa. Testimonial: Biagio de Giovanni. Ancora una volta il filosofo napoletano che ha pubblicamente annunciato la sua iscrizione al Pd per votare Matteo Renzi sarà l'interlocutore privilegiato dell'ex premier. Dopo i due blitz segretissimi e senza il partito, un dialogo con il Pd a fare da spettatore? D'altronde è dura la vita per il Pd bifronte. Se a Roma si sceglie una direzione, a Napoli sistematicamente si va in senso contrario. E il riferimento all'accordo con de Magistris in città metropolitana è puramente voluto. D'altronde dopo gli strali di Vincenzo De Luca, addirittura il segretario reggente Matteo Orfini smentisce i livelli locali: «Sulla vicenda delle deleghe alla città metropolitana penso che il consociativismo faccia male al Pd e che il Pd di Napoli debba chiarire da che parte sta. Sta in maggioranza o all'opposizione?». Orfini partecipa al new deal di un pezzo di partito, per lo più coz- zoliniano, che si è dato appuntamento alla Mecfond («quelli della Mecfond», si sono ribattezzati).
 
Un'iniziativa sotto forma di seminario, condotto e organizzato da Massimo Adinolfi, con Biagio de Giovanni e Paolo Macry. Un appuntamento a metà strada tra una seduta di autocoscienza, per i dem, e una flagellazione pasquale. Con accenti molto critici sul Pd locale, salvo poi far intervenire Roma per qualche posto in più in lista (quelle per l'assemblea nazionale). «Io penso che quando ci sono delle difficoltà vadano affrontate — dice sempre Orfini —. Siamo in una città in cui ogni volta che si vota per qualcosa che non sia Napoli, il Pd prende più voti di quanti ne prende quando si vota per Napoli: questo significa che c'è un pezzo di nostro elettorato che vorrebbe votarci ma quando si parla di Napoli non ci vota. Credo che questo sia un problema non degli elettori ma del Pd e il Pd deve farsi carico di affrontarlo». E sul lanciafiamme diventato fuoco fatuo: «Non sempre si risolve tutto con un commissariamento. Credo ci sia anche bisogno di un salto di qualità e di un scatto di orgoglio da parte di chi vive il partito in questa città ma soprattutto da parte di quella parte di città che non ha più fiducia in noi. Venisse a darci una mano». E di nuovo sull'accordo con de Magistris: «Io chiederei ai consiglieri di fare un supplemento di valutazione sulla loro scelta, perché nessuno mette in discussione la lealtà istituzionale. Oggi De Magistris dice disobbedienza costituzionale, i consiglieri del Pd che dicono? Io credo sia una posizione irricevibile e penso non si possano condividere deleghe con chi ha questo atteggiamento di totale mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni. Credo abbia ragione il presidente De Luca che su questo ha detto parole chiare che mi sento di condividere. Penso che chi ha fatto quella scelta dovrebbe avviare un supplemento di riflessione e ripensarci». Per la verità chi ha fatto quella scelta è renziano ed è pure candidato all'assemblea nazionale, parliamo per esempio del capogruppo Giuseppe Jossa. Fino alla fine, l'unica certezza è Piero De Luca capolista a Salerno, a Napoli, invece, sono botte da orbi (e parliamo di una consultazione interna). A un certo punto arrivano i cozzoliniani e vogliono ritirare i nomi. E arriva anche un'ulteriore proroga, quindi si balla fino a mezzanotte. A questo punto i capilista renziani dovrebbero essere: il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, Teresa Armato, Ciro Buonajuto in quota romana, Antonio Pannullo, sindaco di Castellammare e il collega di Poggiomarino Leo Annunziata, Francesco Nicodemo. A Caserta l'europarlamentare Pina Piciemo, ad Avelline Enzo De Luca e Rosetta D'Amelio. Per la mozione Orlando, a Napoli i capilista sono Marco Rossi Doria e Marco Di Leilo, Marco Sarracino a Giugliano, Peppe Russo a Portici. Per la mozione Emiliano a Napoli Alfredo Affatato, Toti Lange, Nello Cuomo, Massimo Cilenti, Antonio Granato.

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