sabato 13 maggio 2017

Educare alla legalità e alla cittadinanza attiva. Quello che Giancarlo Siani ha lasciato ai giovani è la forza del coraggio e il bisogno di verità

Vico Equense - “L’associazione Culturale Leonardo” ha partecipato alla tavola rotonda su Giancarlo Siani, organizzata da Raffaele Vanacore in collaborazione con l’Associazione “I Virgiliani” nell’ambito del Progetto “Sulle orme di Siani”, educare alla legalità e alla Cittadinanza attiva, che si è svolta all’Hotel Aequa. L’incontro, patrocinato dal Comune di Vico Equense, con la partecipazione dell’Istituto Alberghiero di Vico Equense “Francesco De Gennaro”, alla presenza del Sindaco Andrea Buonocore, di Paolo Siani, Presidente Fondazione Polis, Armando D’Alterio, procuratore generale di Campobasso, Arnaldo Capezzutto, giornalista de Il Fatto Quotidiano, Nora Rizzi, preside anticamorra, Salvatore Pace, consigliere Città Metropolitana di Napoli. Il convegno è stato moderato da Maria Pia Rossignaud, direttrice Media 2000. Quello che Giancarlo Siani ha lasciato ai giovani è la forza del coraggio e il bisogno di verità. Un ragazzo che tutti ricordiamo col suo sorriso migliore, l’aria sbarazzina su quella Mehari diventata simbolo di una morte crudele e ingiusta. Il colpevole, la colpa, la pena sono solo punte di un iceberg quando è tutto un sistema a non funzionare. Giancarlo insegna che quel giovane potrebbe essere i tanti giovani di oggi che si affacciano alla vita con entusiasmo e invece troppo presto i loro sogni vengono spezzati per restare soli con se stessi. Nel corso della tavola rotonda, un ruolo centrale è stato riservato agli studenti del liceo classico "Publio Virgilio Marone" di Meta e dell’istituto alberghiero "Francesco de Gennaro" di Vico Equense.
 
Gli alunni Mattia Miccio, Mario Guida, Maddalena Savarese e Giovanni Pane, studenti del liceo Marone, hanno letto alcuni articoli tratti dal Libro “Fatti di Camorra, una raccolta di circa settanta articoli di Giancarlo Siani “quelli che gli sono costati la vita.” scrive Paolo Siani nella postfazione. Gli studenti dell’istituto alberghiero, invece, hanno presentato il progetto ASOC attraverso slide e video esplicativi, ponendo particolare attenzione al delicato ruolo che la scuola può svolgere nella lotta alle mafie, come il Giudice Giovanni Falcone spesso ribadiva. Alla lettera, infine, sono state colte le parole di Roberto Saviano: “Giancarlo Siani era stato ammazzato per aver scritto. Rileggere i suoi articoli oggi significa trattare Giancarlo Siani non come un simbolo immobile dell’anticamorra, ma come il promotore presente e attivo di un’idea, quell’idea che era diventata il suo stile di vita, fatta di ricerca, informazione, approfondimento. Giancarlo Siani aveva capito che sono queste le armi più forti che abbiamo contro le mafie, armi che le mafie temono più delle manette, più del carcere. Leggere questi articoli significa ridare al lavoro di Siani la dignità che troppo a lungo gli è stata tolta. Leggerli significa tenere in vita Giancarlo e il suo esempio, non solo il suo ricordo”.

FOTO DELL'INCONTRO

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