domenica 21 maggio 2017

Le colpe degli scioperi e i disagi per i cittadini

Umberto De Gregorio, presidente EAV
Fonte: Umberto De Gregorio da Il Corriere del Mezzogiorno

Caro Direttore, quando si sciopera, non si comprende mai bene di chi è la colpa. Si sa soltanto che a pagarne le conseguenze sono i terzi. Nel caso dei trasporti, per scioperare e bloccare il servizio, a mio modo di vedere, i motivi devono essere particolarmente gravi, oserei dire “gravissimi” nel caso della Campania di questi anni. Questi motivi invece sono molto spesso oscuri, limitati, poco trasparenti. Ufficialmente si contesta uno specifico ordine di servizio (nel caso di Orsa sulla Circum, quello che attribuisce la responsabilità dei turni macchinisti al responsabile capotreni), ma poi sui giornali si sostiene che si sciopera per la pace nel mondo, per la sicurezza, per il clientelismo, e chi più ne ha più ne mette. Ma la colpa dello sciopero in fondo poi resta sempre dell’azienda, pensa qualcuno, perché alla fin fine, per evitare che i passeggeri restino a piedi, sarebbe meglio che la direzione aziendale trovasse un accordo: proprio perché si tratta di motivi poco importanti, perché non accontentare i dipendenti? Io la vedo in modo diverso. Premetto che io lavoro per i lavoratori, per quelli che sono in azienda, per dare loro possibilità di carriera, stabilità del lavoro, e per quelli che sono fuori dall’azienda, i giovani, che hanno diritto ad entrare in EAV! E lavoro per gli utenti, i veri azionisti delle aziende di trasporto.
 
Ciò premesso, sono fermamente convinto che per cambiare EAV, come molte altre aziende pubbliche, occorra cambiare innanzitutto mentalità, cultura, non accettare ricatti, non consolidare prassi consolidate in contrasto con l’efficienza ed il rigore oggi indispensabili nel gestire le società partecipate. Abbiamo avviato controlli che talvolta portano a licenziamenti (che poniamo in essere con grande sofferenza interiore), altre volte a sanzioni. Lo richiede la Corte dei conti oltre ad imporcelo la nostra coscienza. Controlli interni, prima che vengano attivati, come sta avvenendo sempre più spesso, controlli della Guardia di finanza. Controlli quindi a tutela dei lavoratori. Ma una cosa deve essere chiara. Io ho profondo rispetto per i sindacati ed “il lavoro” è un valore portante della mia cultura riformista. Da domani sarò al tavolo aperto al dialogo con tutti, sui grandi temi dello sviluppo e dell’occupazione. Senza voler negare diritti a nessuno, senza voler chiedere sacrifici economici a nessuno, alla ricerca di soluzioni possibili, con l’obiettivo per il quale il Presidente della Regione De Luca mi ha chiamato a svolgere questo lavoro complicato: creare le condizioni all’interno dell’azienda di equilibrio finanziario ed economico per varare un piano occupazionale. Credo che questo obiettivo è stato raggiunto. Resta da migliorare il servizio, ancora insufficiente. Ma questo si ottiene con investimenti e programmazione nel medio termine. Ma i segnali sono tutti positivi: l’utile di bilancio ed il primo treno nuovo sulla Cumana dopo trent’anni che a fine Maggio immetteremo in servizio. Ai sindacati tutti quindi dico: niente ricatti, lo sciopero non serve; tanto dialogo nell’interesse stesso dei lavoratori di EAV e dei giovani che cercano lavoro. Due promesse: un dibattito in diretta fb con quei sindacati che me lo hanno chiesto , un incontro con tutti i lavoratori dei passaggi a livello, ai quali diciamo no ad aumenti generalizzati di stipendio e si a trovare insieme la strada per dare loro la possibilità di cambiare mansione e fare carriera.

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