domenica 7 maggio 2017

Montanari: «Dai superpoteri all`eroe quotidiano in crisi»

Francesco Montanari 
Fonte: Diego Del Pozzo da Il Mattino

Tra gli attori italiani più richiesti del momento c'è certamente Francesco Montanari, trentaduenne romano lanciato qualche anno fa dal ruolo del Libanese nella versione televisiva di «Romanzo criminale». Montanari in questi giorni è nei cinema italiani come protagonista in due film contemporaneamente: il dramma socio-sentimentale «Sole cuore amore» di Daniele Vicari (uscito giovedì) e il thriller psicologico «Le verità» del giovane regista campano Giuseppe Alessio Nuzzo. Pochi giorni fa, l'attore è stato a Napoli, al cinema Posillipo, per salutare il pubblico del lungometraggio d'esordio di Nuzzo. Montanari, com'è stata l'esperienza sul set del giovane regista acerrano, che è anche direttore del Social Film Festival di Vico Equense? «Molto positiva, perché secondo me Giuseppe è un talento naturale, ma è anche uno straordinario lavoratore e un autentico amante del cinema. Credo che dorma non più di due ore a notte e ha messo tutto se stesso in questo primo film, con risultati a mio avviso molto positivi, tenendo conto anche del basso budget, pari a circa 200mila euro».
 
In «Le verità» lei interpreta il figlio di un industriale che torna dall'India con la capacità paranormale di cogliere squarci di futuro attraverso premonizioni, in un'atmosfera sospesa tra sogno e realtà. Come ha costruito il suo personaggio? «Ho lavorato fianco a fianco col regista, in particolar modo sul concetto di ossessione. In questo modo, siamo riusciti a mettere in scena un percorso attraverso la solitudine e la follia, perché nessuno crede a Gabriele e al suo presunto superpotere, senza svelare nessuna verità certa ma tentando di disorientare lo spettatore proprio come è disorientato il mio personaggio al ritorno dall'India. Ho accettato subito di fare questo film, perché ho capito che avrei potuto scavare in profondità in un animo tormentato, tra vizi e virtù». Lei è nei cinema anche in «Sole cuore amore» di Vicari, nel quale interpreta un personaggio molto diverso rispetto a quello de «Le verità». Come lo descriverebbe? «Si tratta di una sorta di eroe quotidiano nell'Italia di oggi. Il film è tratto da una storia vera e accanto a me, nel ruolo di mia moglie, c'è Isabella Ragonese. Siamo una coppia che vive nella periferia romana, a Torvaianica, col mio personaggio che resta senza lavoro e lei costretta a portare avanti la famiglia tra mille difficoltà. In pratica, raccontiamo i problemi reali del novanta per cento degli italiani». A che cosa sta lavorando, invece, in questo periodo? «Attualmente, sono impegnato a Palermo sul set di una nuova serie tv che andrà in onda su Rai 2 durante la prossima stagione televisiva. S'intitola "Il cacciatore" ed è tratta dal libro del magistrato siciliano Alfonso Sabella "Cacciatore di mafiosi", nel quale racconta i retroscena di alcuni importanti arresti ai quali ha partecipato, per esempio quelli di Bagarella e Provenzano. Saranno 12 episodi da 50 minuti l'uno».

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