lunedì 1 maggio 2017

Renzi passa a Napoli con il 70% plebiscito a Salerno e Benevento

Flop a Caserta, dove tiene Orlando. Campania, al voto in 150mila 

Fonte: Fulvio Scarlata da Il Mattino 

Tutti per Renzi, con un exploit di Emiliano a Napoli e in Campania. Per tutta la giornata, ieri, c'è stato grande entusiasmo per qualche fila ai seggi, e l'affluenza, alla fine, si è attestata su 50mila elettori a Napoli e provincia, molto lontano dagli 80mila dell'elezione del segretario nazionale del Pd del 2013. Un risultato che alla vigilia era considerato soddisfacente. Ancora migliore il dato della Campania, che si avvicina ai 150mila votanti rispetto ai 190mila di quattro anni fa, un calo considerato fisiologico per un risultato complessivo insperato. Boom di votanti a Benevento che, con 16mila elettori, si avvicina ai 17mila di Avellino, più lontana Caserta a 24mila. Per l'ex segretario a Napoli arriva un 70,1 %, sotto media nazionale e sotto il voto degli iscritti che aveva portato Renzi al 75%. A beneficiarne non tanto Orlando, al 19%, quanto Emiliano che raggiunge il 10,7%, molto sopra il dato italiano. Salerno si conferma roccaforte del governatore Vincenzo De Luca: 1'88,8% dei sei mila voti in città sono andati a Renzi. Le percentuali complessive per Renzi si avvicinano al 70%, con Orlando al 20% ed Emilano al 10%. Sono meno di 50mila i votanti a Napoli e provincia.
 
Prima del voto, partendo dal poco appeal che ha il Pd in città, testimoniato dall'11% alle ultime elezioni comunali, si riteneva che un risultato tra i 50 e i 55mila votanti poteva considerarsi già un successo. Il traguardo degli oltre 80mila di quattro anni fa era considerato inarrivabile. Come ci si aspettava, molto bene è andata la provincia, con alcune punte, come Ercolano, dove hanno partecipato alle primarie 5mila persone, quasi il 10% della popolazione. A Napoli e provincia Renzi arriva al 70%, Orlando al 19% con Emiliano, sostenuto quasi esclusivamente da Gianluca Daniele, è all'10%. Nelle altre province impressiona il dato dell'affluenza di Benevento, con 16.321 votanti, e un dato per Renzi che sfiora 1'81% (13.023), mentre Orlando arriva a 1.699 (10%), ed Emiliano a 1.419 (9%). Meno sentita la competizione ad Avellino, 16,921 votanti, con 1.385 in città e Renzi al 78%, confermando il dato del voto tra gli iscritti che vedeva l'ex premier oltre 1'80%. Complessivamente in provinciaRenzièal75%(12.597), Orlando al 17% (2912), Emiliano all'8% (1284). Caserta dilaniata dalla guerra interna tra i renziani, ha visto votare 24.665 persone e i sostenitori dell'exsegretario si sono fermati al 40% (10.042), un risultato nettamente inferiore al resto della regione. Orlando si attestano oltre il 30% (7.424), Emiliano al 28% (7.121). Salerno città si conferma renzianissima, addirittura vicina al 90%, in provincia votano in 40mila. Quando sono giunte le foto di una serie di immigrati in fila si è materializzato l'incubo delle «primarie cinesi»: dalla segreteria regionale e provinciale all'ispettore Ernesto Carbone, in tanti si sono precipitati a Ercolano. Trovando, però, solo 21 africani ospiti del Centro di Accoglienza, tutti con regolare permesso di soggiorno, registrati per poter votare. «Noi meridionali - dice Carbone - siamo bravissimi a farci del male da soli. A Bologna queste scene sono normali». «Mi fa piacere che un gruppo di immigrati abbia deciso di partecipare a una festa della democrazia - dice il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto - Da mesi partecipano attivamente a tutte le manifestazioni organizzate in città e sono stati in prima fila alle marce per la legalità. Questo è un bei segnale di integrazione». La sorpresa, a Napoli e in Campania, sono state le file ai seggi Che sono state fotografate e diffuse su ogni social, nell'incredulità degli stessi militanti del partito democratico. «Ho girato i seggi di tutta Napoli- dice Carbone, inviato da Roma proprio a verificare la regolarità del voto - è stato tutto assolutamente perfetto, ho incontrato anche molte persone in fila, da Fuorigrotta al Vomero. Sono stato più volte nei seggi più delicati, a Scampia, Secondigliano, San Carlo all'Arena, San Giovanni, tutto mi sembra molto tranquillo. Perché tutto andasse bene ci voleva l'ispettore? Non credo proprio, semplicemente si è trattato di una bella giornata di democrazia». Ieri mattina le ultime difficoltà proprio al Vomero e a Montecalvario, nel seggio sistemato nella segreteria Pd, dove è venuto a mancare uno scrutatore, rimpiazzato dopo che si era creata la fila, con in più, nella sede di via Toledo, il problema di dover utilizzare il citofono per poter votare. Altro caso a Soccavo dove, come in un video pubblicato su il mattino.it, si è potuto votare senza carta d'identità; subito dopo la pubblicazione del video è stato mandato Fabio Russo dalla segreteria provinciale a verificare la regolarità delle successive operazioni di voto e comunque dal partito hanno segnalato che quanti hanno votato senza documento erano iscritti alle liste elettorali e in quel caso non è necessario presentare il documento di riconoscimento. A Barra, infine, il presidente del seggio designato si è ammalato ed è stato sostituito all'ultimo momento. L'unico seggio che è stato chiuso è stato quello di Villa di Briano in provincia di Caserta: la sede scelta si è rivelata ieri mattina inagibile. Per evitare qualsiasi problema, invece di trovare un altro spazio, il seggio è stato chiuso e gli elettori dirottati in una sede vicina. A Salemo a presidiare i 15 seggi cittadini sono arrivati i «men in black» di Emiliano: una ventina di uomini, provenienti da Bari, reclutati in una società di Security per vigilare sul corretto svolgimento delle operazioni di voto. Una scelta del coordinatore regionale della mozione Emiliano, il deputato cilentano Simone Valiante, che solleva un polverone con il segretario provinciale del Pd Nicola Landolfi che subito al partito regionale la presenza di «buttafuori vestiti di nero». Vincenzo De Luca, al voto con i due figli Roberto e ü capolista Piero, ha allertato i suoi uomini per evitare che «quelli vestiti da funerale» occupassero una posizione non consentita dalle regole. I rappresentanti di Emiliano, vestiti di nero, con giacca d'ordinanza e classico auricolare da body guard, erano presenti in diversi comuni, a cominciare da Agropoli, roccaforte del sindaco Franco Alfieri, l'uomo delle ormai famose «fritture» da offrire per convincere gli elettori a votare sì al referendum costituzionale di dicembre. Tra i dati interessanti quello di Portici, dove l'ex sindaco Vincenzo Cuomo, schierato con Orlando, voleva fare il pieno di voti. Ma Valeria Valente ha ottenuto di avere la presidenza del seggio vigilando attentamente. Il risultato? Renzi 497voti, Orlando 148, Emiliano 50. A Quarto, la città della sindaca Rosa Capuozzo ripudiata dai 5Stelle, invece vince la consultazione il presidente della Puglia.

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