lunedì 12 giugno 2017

Il Pd passa a Portici, Pompei e Pozzuoli

De Luca-DeMa, sfida all`ultimo voto

Fonte: Pietro Treccagnoli da Il Mattino

E’ stata la notte a portare i consigli, comunali. Con la solita lentezza dello spoglio che caratterizza la Campania, la matassa delle preferenze da sbrogliare e delle liste civiche d'appoggio esplose come rumorosi petardi. Una lentezza che non è stata attenuta dal calo di cinque punti dell' affluenza rispetto alle passate amministrative. In Campania è andato ai seggi il 68,32 per cento, un dato più alto, però, delle Politiche e delle Europee. Un voto polverizzato dalle civiche, quindi, come accade ormai sempre più spesso le amministrative, nelle quali il voto ideologico o di schieramento conta poco. Il dato regionale sembra indicare il mancato sfondamento dei Cinque Stelle che sono sempre stati deboli nelle amministrative e non hanno messo in campo candidati capaci di sfidare le corazzate degli assemblamenti di civiche. È diffìcile persino decifrare il peso degli altri partiti nazionali che in molte occasioni e persino in grossi centri hanno preferito fare a meno del proprio simbolo. Sta tenendo banco, come sottofondo elettorale localissimo, la sfida personale tra il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, il primo con DemA, il secondo con Campania Libera (oltre che il Pd).
 
Tra gli 88 Comuni della regione, solo 18 superano (12 solo nella provincia di Napoli) i 1 Smila abitanti e dovranno m gran parte andare al ballottaggio, al secondo tempo per designare il sindaco. Il milione circa di elettori si è espresso con una percentuale di votanti che ha dovuto fare i conti con la splendida giornata di sole e, per chi ha potuto, di mare. I partiti storici, quelli che un tempo erano più radicati sul territorio, si sono spesso sfaldati, sdoppiati, con successivi accoppiamenti che a livello nazionale sarebbero considerati, contro natura in liste civiche. Il Pd ha mantenuto le posizioni in diversi grossi centri del Napoletano. Ma per festeggiare s'è dovuto aspettare il cuore della notte. Solo a Pimonte, piccolo paesino dei Monti Lattari (poco più di seimila anime), hanno festeggiato in pieno giorno. C'era un solo candidato in campo, Michele Palummo, con una lista civica. Per essere riconfermato sindaco bastava che votasse il 50,1 per cento degli aventi diritto. La meta è stata raggiunta intorno alle 19 e l'elezione è stata celebrata con gli immancabili fuochi d'artificio. Ad Agropoli e a Mercato San Severino, nel Salernitano, le prime sezioni scrutinate, danno in forte vantaggio rispettivamente Adamo Coppola, appoggiato dall'uscente Franco Alfieri (l'uomo delle fritture di De Luca), e il democratico Enzo Bennet. Probabilmente potrebbero evitare il ballottaggio. Le battaglie più dure sono state, ovviamente, nei paesi con maggior numero di abitanti. L'attenzione si è concentrata in gran parte su Napoli, Salerno e Caserta. I duelli più sentiti sono stati ad Acerra (con una sfida a tre, due donne e un uomo; Raffaele Lettieri, Paola Montesarchio e Carmela Auriemma), Arzano (in pole position la candidata di Dema, Fiorella Esposito che potrebbe vedersela Gennaro De Mare appoggiato dal Pd), Bacoli (in testa Giovanni Picone del Pd, poi Salvatore Illiano delle civiche e Josi Della Ragione anche lui sostenuto da DemA), Maddaloni (con le civiche a spartirsi i voti con i CinqueStelle), Melito (Pietro D'Angelo e Antonio Amente avanti al Pd di Carpentieri che potrebbe essere fuori dal ballottaggio), Nocera Inferiore (Manlio Torquato resta l'uomo forte), Pompei (Amitrano, del Pd, ha festeggiato la vittoria), Portici (Enzo Cuomo record con 13 liste, è dato per vincente al primo turno), Pozzuoli (Vincenzo Figliolia del Pd con altre otto liste avrebbe battuto tutti) e Torre Annunziata (Vincenzo Ascione del centrosinistra m vantaggio su Ciro Alfieri del centrodestra). Tra Avellino e Benevento la battaglia è stata per un turno secco. In Irpinia, a Pietradefùsi, Giulio Belmente ha battuto l'avversario con il98,2 per cento: numeri nordcoreani. Nel Sannio, a Molinara, Giuseppe Addabbo ha stravinto con la sua lista civica con il 97,59 per cento. Nel Casertano, nella piccola Liberi, poco più di mille abitanti, Antonio Diana (civica) ha avuto il 97,42 per cento dei voti. Battaglie con liste civetta. Sfide dure, quindi, all'ultimo voto andato a pescare casa per casa, amico per amico, parente per parente. La miriade di liste messe m campo per appoggiare gli aspiranti sindaci, stanno a provare il consueto la pervasività della ricerca della preferenza. Solo i CinqueStelle, laddove hanno corso non si sono apparentati con nessuno, come sancito alloro non-Statuto. I primi dati, incertissimi, appena dopo la chiusura dei seggi, non sembrano premiarli. Gli altri partiti che siedono in Parlamento si sono sfrenati nelle alleanze più trasversali. Altro che politica dei due forni, com'era per la Dc nella Prima Repubblica, talvolta c'erano più forni che pani. Solo stamattina si capirà il peso reale, in questo test elettorale sul radicamento territoriale, dei due leader regionali che si stanno sfidando, punzecchiando e sfottendo da settimane, a prescindere anche dall'appuntamento di ieri; de Magistris e Vincenzo De Luca. Il primo è sceso in campo nella provincia del capoluogo con alcuni candidati propri e ne appoggia altri con il suo giovane movimento DemA. In tutto una mezza dozzina nella provincia di Napoli. È il secondo test, dopo quello delle Comunali dell'anno passato, quando il movimento non si era ancora dato una dirigenza solida. De Luca giocava su due tavoli, con le liste del Partito Democratico e con quelle (poche, ma ben piazzate) del suo movimento personale Campania Libera. Nei Comuni più grandi il simbolo del partito di Renzi è comparso in quasi tutte le schede. Nei paesi meno popolosi, gioco forza, si e optato per lo scioglimento in liste civiche di centrosinistra. Caprine quindi il reale peso politico non sarà facile nemmeno quando i nomi degli eletti saranno definitivi. La sfida di Melito, poi, ha avuto un suo fascino particolare. I democrat hanno corso da soli con il proprio simbolo appoggiando il segretario provinciale Venanzio Carpentieri sindaco uscito (ovvero scalzato dalle dimissioni dei consiglieri) più che uscente.

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