martedì 20 giugno 2017

Per l'emergenza traffico i Sindaci pensano alla strada dei cimiteri...

Fonte: Politica in Penisola

Penisola sorrentina - Per risolvere i problemi del traffico nella Penisola Sorrentina i Sindaci hanno rispolverato il vetusto progetto della strada dei cimiteri per creare un’alternativa al Corso Italia: così vanno in pressing sul Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, affinchè finanzi l’opera impegnando circa 80 mln di euro a valere sui fondi europei. Questa gente la soluzione all’emergenza traffico in Costiera pensa di risolverla con la realizzazione di questa nuova strada. Ci spieghino allora i primi cittadini come pensano di gestire il problema direttamente connesso: la congestione urbana conseguente all’arrivo quotidiano e facilitato in Penisola di centinaia di migliaia di auto e bus lungo la doppia direttrice della Statale Sorrentina e della nuova arteria a monte. L’idea di risolvere il problema facilitando l’arrivo in Penisola attraverso un’altra strada dovrebbe far inorridire qualunque persona di buon senso visto che la Costiera è un imbuto già oggi incapace di contenere i flussi ordinari e straordinari di traffico, figurarsi quelli generati da due vie di accesso! Piuttosto andrebbe bocciata sul nascere quest’idea, ma la politica ci ha insegnato che l’obiettivo troppo spesso non è la soluzione dei problemi, quanto l’impiego delle risorse finanziarie pubbliche. E fermiamoci qui per carità di Dio.
 
Sulla Penisola Sorrentina incombe un’altra tragedia, la nuova legislazione regionale in materia di Parchi pronta a trasformare il Parco dei Monti Lattari in un’area franca dove sarà possibile fare di tutto e di più in un nome di una sostenibilità di convenienza utile soltanto alla politica e agli speculatori della prima e della seconda ora per bypassare i vincoli tutori del Put e cementificare le residue aree verdi di un territorio già abbondantemente massacrato in nome di uno sviluppo che è rimasto tale soltanto sulla carta. Il guaio peggiore è rappresentato dalla circostanza che l’opposizione a questo sistema fraudolento di gestione del territorio si è drasticamente ridimensionata in quantità e in qualità, col risultato che oggi la politica si sente più libera di agire per soddisfare i propri interessi di gestione del territorio. L’auspicio è che emergano nuove forze in grado di sensibilizzare e di mobilitare le coscienze civiche non ancora compromesse rispetto al vigente sistema di governo dei territori. Diversamente il destino dell’area è segnato e non può essere diverso da quello di una periferia metropolitana senza identità.

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