giovedì 8 giugno 2017

Un anno dopo le “750 firme”: “Piccoli progressi ma siamo ancora in alto mare…”

Sorrento - Ad un anno dalla straordinaria mobilitazione dei cittadini di Sorrento (più di 750 sottoscrizioni per chiedere una città priva di barriere architettoniche), pur prendendo atto dei piccoli passi in avanti operati verso una città finalmente accessibile, continuiamo a considerare estremamente insufficiente l’impegno e i risultati finora raggiunti delle varie componenti, di volta in volta, chiamate a dare seguito alla nostra proposta di iniziativa popolare. In tal senso, il nostro movimento “Sorrento senza barriere” rileva il perdurare di gravi criticità, specie nel rispetto del crono-programma inizialmente stabilito. La nostra proposta, sottoposta all’attenzione della città il 4 e il 5 giugno dell’anno scorso, per la realizzazione di un Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba), trovò infatti ampio consenso in Consiglio comunale, dove fu approvata addirittura all’unanimità. Nel documento erano, tuttavia, specificate scadenze da rispettare per arrivare all'approvazione del PEBA e alla sua realizzazione. In particolare: due mesi per la presentazione del PEBA e la data del 31 ottobre 2016 per l'approvazione dello stesso. Date che slittarono di un mese in virtù della circostanza che la proposta fu approvata a fine luglio 2016. Inoltre, nella proposta, invocammo anche uno stanziamento di bilancio annuale a partire dal 2017 per la realizzazione del PEBA. Risultato?
 
In questi mesi, per velocizzare i tempi, abbiamo avuto il privilegio di ottenere, a titolo gratuito, l’opera di due architetti sorrentini che hanno dapprima “mappato” l'intera Via degli Aranci, e poi hanno depositato il lavoro negli uffici comunali a marzo 2017. Sempre a marzo 2017 abbiamo presentato una richiesta di informazioni sullo stanziamento di bilancio 2017 previsto dalla proposta approvata in consiglio. Ad oggi purtroppo non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. Cosa dire ad un anno dalla raccolta delle firme? I passi in avanti sono stati fatti, ma purtroppo molto lentamente. In particolare, ci aspettavamo più celerità dai nostri amministratori che hanno assunto impegni precisi, in coincidenza dell'approvazione della proposta in consiglio comunale. Dispiace non percepire una maggiore sensibilità alla tematica da parte degli uffici, perchè, salvo rare eccezioni di qualche nuovo esercizio commerciale, continuiamo ad assistere a nuove aperture e ristrutturazioni di attività pubbliche senza adempiere alla legge (ormai vecchia di trent'anni) sull'abbattimento delle barriere. E ci chiediamo: perchè gli uffici continuano a chiudere gli occhi sul non rispetto della legge e permettono ancora aperture e ristrutturazioni senza bagni attrezzati e rampe per l'accesso? Perchè quando si opera su strade e marciapiedi non si approfitta di intervenire anche sulle barriere? Ultimamente – ad esempio - durante l'installazione dei pali di illuminazione delle strisce pedonali a Via degli aranci, sono state rimosse, in più punti, parti di pavimentazione dei marciapiedi per consentire l'allaccio elettrico e la posa del palo. Perchè non si è approfittato per rendere a norma alcune rampe che rampe non sono mai state? Noi saremo sempre vigili e seguiremo il PEBA, auspichiamo una maggiore sensibilità e celerità da parte degli Uffici, ricordando ai nostri amministratori che si sono impegnati il 21 luglio 2016 per rendere la nostra città accessibile a tutti. Grazie a tutti i sorrentini che firmarono la petizione e a tutti quelli che ci seguono. Nella speranza che presto - su questa pagina - siano annunciate “azioni” concrete e tangibili per una Sorrento accessibile a tutti.

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