martedì 11 luglio 2017

Fiamme in Campania, piromani scatenati

Roghi dal Vesuvio a Caserta: gli elicotteri fanno il pieno d'acqua nella fontana della Reggia Canadair sull'istituto secolare. Piromani scatenati nell'intera Terra dei Fuochi 

Fonte: Luca Marconi da Il Corriere del Mezzogiorno

La "Napoli-Vesuvio live webcam" dell'Osservatorio che punta direttamente sul vulcano dal lungomare Caracciolo domenica sera dava una densa coltre di lumi bianchi e quieti come banchi di nebbia attorno al Gran Cono, stamane quei fumi sono ridiventate colonne attive, di nuovo. Sono cinque giorni che è in corso un incendio sulle pareti del cratere, zona Ercolano, mentre in contemporanea brucia tutta Terra dei Fuochi: da Caivano, dove un rogo ha distrutto un campo rom illegale, e Afragola dove ha bruciato una vasta area attorno alla stazione Tav, sino a Caserta, dove, per l'incendio nei pressi del bosco di San Silvestro un elicottero della Forestale ha prelevato acqua direttamente nel canale monumentale della fontana della Reggia Vanvitelliana. L'Osservatorio Vesuviano è stato lambito dalle fiamme che minacciavano un prezioso giardino curato sin dalla fondazione nel 1840, con l'antico edificio che custodisce strumenti e documenti di valore inestimabile "bagnato" tutto il giorno dai canadair. «Mai vista una cosa del genere in vent'anni», commenta la direttrice Francesca Bianco. «I vigili del fuoco da giorni si stanno spendendo e hanno magistralmente contrastato l'avanzata del fronte di fuoco arrivato quasi a ridosso dell'edificio, ogni mattina ricominciano d'accapo».
 
Un bollettino infernale per tutta la Campania. Subito dopo il corteo antiroghi di Acerra un grosso incendio ha distrutto il campo rom illegale di Caivano sorto a ridosso di quello censito, altri maxi roghi sono stati fumati e registrati ad Afragola, Acerra, Giugliano. Sabato scorso e ancora ieri sono scesi in piazza gli abitanti di Acerra e Giugliano stanchi di respirare aria pestilenziale dopo diversi incendi scoppiati su ex discariche e presso un deposito rifiuti "Friel". A migliaia i cittadini hanno protestato anche contro i piani della Regione che aveva annunciato la riattivazione dell'impianto detto a turbogas (ma «in realtà a petrolio», protestano i comitati) dell'Enel per smaltire le ecoballe accumulate a Taverna del Rè, i famosi ziggurat di rifiuti di Giugliano, ed ancora contro l'ipotetica "quarta linea" di incenerimento al "termovalorizzatore" di Acerra. Qui, al corteo, attimi di tensione quando una residente in via Primo Maggio, zona investita dalle esalazioni d'una discarica di rifiuti chimici, ha acceso una animata discussione col sindaco Lettieri che si è dovuto allontanare tra le proteste scortato dalla polizia. Si sono spese parole grosse anche per il ministro Lorenzin: «Dice che da noi si muore per le sigarette e le cattive abitudini, rinnoviamo l'invito: venga il signor ministro a fare una passeggiata con noi per le ridenti terre di Afragola, Cardito, Caivano...». Il corteo non è servito a nulla. Dalla domenica successiva i roghi hanno costellato la Campania. Dalla Montefibre di Acerra - mentre al campo rom di Candelora sono stati filmati rom a bruciare rifiuti - passando per la stazione Tav, per citare i più vistosi a distanza di chilometri, ma altri roghi sono stati appiccati lungo gli assi viari come in sequenza sull'asse mediano e fino a Santa Maria Capua Vedere, dal cielo segnato da una lunga striscia di fumo nero. «Se avete disturbi respiratori andate in pronto soccorso e fatevi refertare, utilizzeremo i referti per denunciare i responsabili per attentato alla salute pubblica» dice il medico Isde di Frattamaggiore Luigi Costanze sui social, che fungono da occhio e rete per contrastare il fenomeno sempre più intollerabile e aggressivo. «I bambini non possono continuare a respirare questo veleno, non ce la fanno più» aggiunge la "Rete di Cittadinanza e Comunità" che porta le persone in piazza. «È uno scempio continuo» continua il medico Isde (Medici per l'Ambiente): «In altre province si sarebbero monitorate costantemente le matrici ambientali (aria, acqua, terra) da parte degli organi preposti (Arpa, Asl...)per tutelare la salute dei cittadini, da noi non è così, noi siamo figli di un Dio minore». Luca Marconi

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