Francesco Nardo |
Dagli Allievi fino ai Mini Giovanissimi sono tante le categorie in cui il Sant’Agnello si esprime portando alla ribalta diversi giovani interessanti. Al di là del ruolo di coordinatore, ti concentrerai anche sull’aspetto meramente tecnico e quale categoria ti piacerebbe seguire più da vicino? “È normale che, essendo prima di tutto un allenatore, avrò la mia squadra per la quale non lesinerò impegno e dedizione. Mi occuperò degli Allievi 2001 che rappresentano la categoria più importante, se non altro perché parliamo dei ragazzi più grandi in termini anagrafici. Allo stesso tempo metterò tanta energia per aiutare i colleghi delle altre categorie perché abbiamo intenzione di raggiungere obiettivi ambiziosi in ogni campionato di competenza”. Il Sant’Agnello ha sempre raggiunto risultati importanti attraverso la valorizzazione dei giovani ed un’età media costantemente tra le più basse del campionato di Eccellenza. C’è qualche prospetto del settore giovanile già pronto per iniziare a farsi strada in prima squadra? “Questa società si mantiene in vita lavorando con competenza e professionalità sui giovani talenti, altrimenti non sarebbe possibile avere una prima squadra nel massimo campionato dilettantistico regionale già da diversi anni. Proseguiremo lungo la stessa linea tracciata nello scorso campionato, dove tanti ragazzi appartenenti al nostro vivaio sono stati lanciati ed impiegati stabilmente in prima squadra” Se avessi la possibilità di poter compiere alcune azioni per rilanciare i vivai italiani, da dove partiresti? “In primo luogo sarebbe fondamentale che le società italiane investissero molto di più sui settori giovanili, ed in Campania la situazione è ancora più drammatica perché esistono tantissime società che puntano prevalentemente sulla prima squadra, dimenticando che i vivai dovrebbero fungere da traino per la prima squadra e non confinati soltanto in un angolo remoto. Per quanto riguarda l’Italia in generale, servirebbe maggiore professionalità, energia e risorse: le squadre top spendono molto meno rispetto alle big europee quali Real Madrid, Bayern Monaco o Ajax ed alla fine i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. (di Giovanni Minieri)
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