martedì 1 agosto 2017

Agosto

di Filomena Baratto

Vico Equense - C’è chi vede in agosto “o capo’ e vierno” e chi solo il mese delle ferie, chi ne fa motivo di malinconia per essere prossimo settembre e chi invece beatamente si gode ogni suo giorno come fosse speciale. Agosto è il mese della vacanza per antonomasia, non a caso è il mese di maggiore traffico, di un surplus di lavoro, di gente un po’ dovunque, di sovraffollamento balneare nelle località turistiche. Agosto piace per il ritrovarsi tra la gente dopo i ritmi serrati del lavoro mantenuti durante tutto l’anno. Incontrare amici, parenti, gente nuova ha un effetto benefico, ci rende allegri, pieni di iniziative, con la voglia di ricominciare. Sono trentuno giorni frenetici, diciamoci la verità, dove si fa tutto tranne che riposare. A cominciare dalla colazione, a casa o al bar, davanti al caffè e al cornetto senza la fretta di correre al lavoro, con un giornale sotto gli occhi che di solito leggiamo velocemente e, adesso che abbiamo più tempo, lo chiudiamo subito pensando di poterlo fare con calma dopo, magari in spiaggia. Se siamo a casa perdiamo anche più tempo davanti ai cartoni, al telegiornale e alle previsioni del tempo. C’è una tale voglia di non perdersi nulla, che non sappiamo trattenere le cose che sembrano sfuggirci. Per non parlare delle nostre giornate di mare, di scottature, di amici che si incontrano per caso, di sonno da recuperare, del riposo anelato e meritato, della lettura in santa pace, di un gelato senza fretta.
 
E poi, vuoi mettere gli imprevisti di agosto? Si, un’indigestione che ci mette fuori tavola per tre giorni e magari c’era la parmigiana, nostra preferita; o la medusa che ha deciso di urtare la nostra coscia e farci spaventare così tanto da tenerci in sdraio; o il piccolo che ha appena fatto la vaccinazione e la sua febbre ci costringe a casa. Sarei curiosa di vedere la faccia di Augusto (63 a.C.-14 d.C.) nel sapere quel che sono le nostre ferie al cospetto delle sue, le Feriae Augusti! Furono istituite in suo onore, a cominciare dal 18 a.C. per aver dato al mondo pace e prosperità. Oggi tutta un’altra storia! Questo labile filo col passato lo racchiudiamo nel giorno del 15 agosto con la festività dell’Assunzione di Maria, il cosiddetto Ferragosto, clou delle nostre ferie con una festa religiosa al posto di quella pagana. Sarebbe più giusto dire che dovrebbe essere il mese del riposo e della vacanza, ma di vuoto non c’è niente, tutti i giorni sono strapieni. C’è sempre un amico da incontrare, un parente che ci invita e a cui non possiamo dire di no e poi i genitori da aiutare, le provviste che incombono e non ci lasciano che pochi sprazzi di forze e di libertà. Agosto è tutto questo e di più. Viviamo rubando i momenti, non c’è tempo per tutto ma vogliamo farcelo entrare. A volte ci mettiamo l’impossibile! E come non metterci un viaggetto, prenotato a febbraio, che avevamo anche dimenticato ma intanto dobbiamo lasciare tutto e andare per aver già pagato? E se siamo in un luogo rinomato, scappa l’escursione, il tour, la passeggiata archeologica. Potremmo mai fare una vacanza stando fermi e in silenzio? Dovrebbe cambiare nome, non è una vacanza ma una “plenanza” full immersion. Agosto è un mese che trasborda e più che ferie è un cambiare ritmi e luoghi, un visitare posti in modo approssimativo, un vedersi con gli amici di una vita, continuamente distratti da eventi e situazioni contingenti. Una volta si caricava l’utilitaria di tutto quello che serviva per un mese e si partiva per una spiaggia lontana, sabbiosa, familiare. Sul portabagagli si vedevano gli oggetti che uscivano dalla tenda e non mancava nulla, da qualche parte faceva capolino anche la formaggiera! Tutta la casa in un piccolo spazio. Non c’era il telefono, né la reperibilità e si trascorreva un mese all’insegna del mare e del sole, del cibo e della famiglia. E poi si viveva in spiaggia fino a tarda ora, tra i castelli di sabbia, i falò e la chitarra e a sera le lampare davano un po’ di luce, mentre i tramonti non volevano lasciarci, con il mare ci rubava sempre un altro bagno, con la voce della mamma a chiamarci e quando non ci vedeva tornare, sbucava a portarci un panino in spiaggia. Agosto è questo e quello che conserviamo dentro, quando ci regala immagini che ci fanno bene, come ricordare tutti gli altri passati a divertirci. E poi non possiamo non sentire la scuola vicina, il rientro, la fine del bel tempo e dell’anno che scorre via. Agosto è un imbroglio di giorni che non comprendiamo, del sole che a tratti ci frega, del mare che a volte fa capricci, degli acquazzoni che giungono all’improvviso, per poi arrivare agli ultimi giorni prima delle partenze. Tutti abbiamo una foto di qualche agosto passato! Tra le mie ce ne sono molte divertenti, come quella del bel tavolo apparecchiato davanti al mare e i commensali con l’ombrello in mano a ripararsi dall’improvviso rovescio, della gita in barca finita presto per il mal di mare. E poi la festa sotto il porticato, con piatti su piatti di pietanze e tutti intorno a ridere e schiamazzare sotto i grappoli acerbi dell’uva. E come dimenticare il fuggi fuggi dalla spiaggia con il pareo in testa a ripararsi sotto la tettoia del bar o le ore a leggere come un bradipo sotto l’ombrellone. Forse agosto è bello nella sua varietà, nel suo movimento, ce n’è per tutti i gusti e anche chi non ama le ferie forzate per imporre orari ed impegni che sconvolgono i ritmi, trova sempre un momento da amare. E poi con queste previsioni che pretendono di descrivere il corso delle nuvole, dell’alta e della bassa pressione ma forse anche il flusso dei nostri pensieri, togliendoci il gusto dell’imprevisto, non fanno altro che confonderci più che renderci un servizio. L’unico mese dell’anno dove realmente servirebbe il servizio meteorologico, puntualmente fallisce nell’intento. Ma noi, imperterriti, appena svegli, andiamo a sbirciare, come se aspettassimo il responso dall’oracolo per muoverci. Agosto è un mese da voler bene, ci dà così tante emozioni che è responsabile di tutto quello che pensiamo poi durante l’anno e ci lascia piacevoli ricordi. Agosto è il mese dell’aria, del vento, del caldo matto, del gelato, del sorbetto, dell’insonnia, delle sere in compagnia, del volere che non passi via, delle notti a chiacchierare e a non volersi lasciare, al fresco della sera, davanti a una birra gelata o un bagno notturno, un puntare alle stelle, un fare qualcosa di strano. Ci piace questo caos ordinato tra attese e imprevisti, queste giornate piene che ci fanno dimenticare in che mese siamo e che giorno è oggi.

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