sabato 14 ottobre 2017

Congresso Pd, è già scontro. De Luca scende in campo

Nicola Oddati e Vincenzo De Luca
Duello tra Costa e Oddati per la Federazione, Ederoclite indipendente 

Fonte: Adolfo Pappalardo da Il Mattino 

Alla fine candidato è il primo a cui si era pensato. Quel Nicola Oddati che segretario di federazione, ma della Quercia, è già stato. Un travaglio durato una notte e un giorno sino a ieri mattina, quando il gruppo dei consiglieri regionali e i parlamentari ex ds hanno ufficializzato il nome dell'ex assessore della giunta lervolino. Con loro anche il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola, che è il segnale di come in questa partita ci sia anche Vincenzo De Luca. Non in panchina a illustrare schemi di gioco, come si pensava sino all'altro giorno, ma direttamente in campo. E per la prima volta lo fa a Napoli. E, quindi, da un lato con Massimo Costa (primario ed ex consigliere provinciale) l'area ex popolare formata da gueriniani (Topo), lottiani (Casillo), area Dem (Armato), pittelliani e mozione Orlando; dall'altro i consiglieri regionali Amato, Ciaramella, Daniele, Fiola, Marciano e i parlamentari Cozzolino, Impegno e Valente. Outsider, infine, Tommaso Ederoclite con il gruppo dei 30. Nomi e schieramenti per il congresso possono essere banalmente riassunti così ma il punto vero della contesa ora diventeranno altri. Acominciare dalla rotta del partito da tenere con de Magistris. Nicola Oddati fa subito notare come «occorra avere una linea politica precisa perché sinora il Pd non l'ha avuta».
 
A cosa si riferisce in particolare? «Guidiamo la Regione ma in questo momento il partito non serve a niente e con de Magistris il Pd napoletano non è stato mai chiaro nell'opposizione. Anzi in Città metropolitana si è scesi a patti con lui». Il riferimento è alla segreteria uscente guidata da Carpentieri sostenuto, più o meno, dalla maggioranza che ora tira la volata a Costa. Ma il nodo più delicato sono ora i rapporti tra il partito e la Regione. Il governatore considera uno schiaffo la scelta del capogruppo pd Casillo di andare allo scontro nonostante lui lavorasse a un nome condiviso. Ne aveva discusso con Matteo Renzi proponendo il nome di Pasquale Granata che aveva avuto il gradimento dell'ex premier stesso e dei ministri Delrio e De Vincenti. Senza contare il colloquio con Luca Lotti che però nel frattempo incitava i suoi a Napoli per schierare un nome loro. Ma quando l'altra mattina, di ritorno da Roma, l'ex sindaco chiama Casillo per un incontro in Regione e per prospettargli il nome di Granata, il capogruppo è più veloce: arriva nel suo studio con Lello Topo e Teresa Armato e gli annuncia che loro schiereranno Massimo Costa. I toni si alzano, l'incontro si chiude e l'ex sindaco annuncia ai consiglieri regionali che occorre trovare un nome da contrapporre al primario di riabilitazione del Cardarelli. Che poi non è cosa semplice se ieri mattina Nicola Corrado, legato a Cozzolino, appena capisce di non essere lui il competitor scelto si tira fuori e i 300 sottoscrittori della sua candidatura scrivono una lettera per fermare il congresso. È impossibile. Un'altra ora ancora e nella stanza di Antonio Marciano in Regione, che è stato il quartier generale del gruppo in questi tre mesi, viene fuori Nicola Oddati. Si va allo scontro, quindi. Con rapporti che ora cambieranno all'interno del gruppo Pd in Regione se il governatore e il suo capogruppo si trovano su fronti opposti e cinque su 4 consiglieri partenopei si schierano per l’ ex assessore della Iervolino. Ad abbassare i toni e a tenere il voto democrat lontano dagli attriti ci prova allora proprio Massimo Costa. «Sicuramente deve essere un congresso di contenuti e senza alcun conflitto per ciò che mi riguarda. Come militante ho dato la mia disponibilità e so bene che non sarà una passeggiata», dice il primario scelto dall'area ex popolare. Ma dall'altra parte ci sarà un nome su cui il governatore ha messo la sua firma. «De Luca è una grandissima risorsa per il partito ma i nostri avversari sono al di fuori, non dentro il Pd, dove si deve discutere solo dei contenuti. Siamo tutti dello stesso lato», puntualizza Costa. Ma i veleni non sono mica sopiti. «Rimangono piena responsabilità del garante nazionale, Alberto Losacco, e della commissione provinciale per il congresso le decisioni formali che attengono i tantissimi ricorsi legati ad irresponsabili ritardi organizzativi più volte sollevati e all'arroganza politica di chi ha guidato il partito sino ad oggi», scrivono i sottoscrittori della candidatura di Oddati. Ma il tutor spedito a Napoli dal Nazareno non raccoglie: «Faccio un grande in bocca al lupo a Massimo Costa, Tommaso Ederoclite e Nicola Oddati, certo che il percorso congressuale si svolgerà nella massima trasparenza e nel pieno rispetto delle regole».

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